Prof. Luigi Del Prete, Palermo - Il mondo della scuola è ormai divenuto un'enorme foresta pluviale, dove in un ambiente malsano, umido e impenetrabile si combattono ormai, in una lotta di tutti contro tutti, specie animali diverse che provano a sopravvivere a provvedimenti legislativi che anno dopo anno cambiano la scuola e il suo ambiente.
Il "precario di ruolo", il "precario sissino", il "precario dei corsi abilitanti", l'"l'idoneo del concorso del '99", il "vincitore del nuovo concorso", il "precario del TFA ordinario", il "precario del TFA speciale", il
"precario della terza fascia d'istituto", il "precario Ata delle graduatorie", il "precario Ata ex-lsu" ecc. ecc. … tutte specie endogene della scuola che provano a sopravvivere ai colpi inflitti dalla natura maligna creata ad arte dai vari ministri e dai governi di ogni colore politico.
Come in un esperimento antropologico, la politica ha deciso di gettare i "diversi precari" in un sottobosco selvaggio e anti-umano per vedere chi alla fine sopravvivrà a questa scontro per il posto fisso. Anno dopo anno provvedimenti assurdi ed irrazionali creano ad arte uno scontro inumano tra categorie di lavoratori appartenenti allo stesso mondo lavorativo che, anziché individuare il proprio nemico in coloro che creano una situazione di ingovernabilità della scuola, individuano nel precario che vive accanto il nuovo "diverso" da abbattere.
Sindacati compiacenti che hanno dismesso la loro funzione di difensori dei lavoratori, asserviti a manovrare l'esistente con opportunismo deprimente al fine di alimentare la propria esistenza bradiposa ed inutile. Sindacati legalisti pronti a ricorrere per ogni cosa e per interessi contrastanti, capaci un giorno di protestare contro il concorso e il giorno dopo di ampliare con i ricorsi la platea di coloro che vi partecipano, in grado di ricorrere per ottenere i TFA ordinari e parallelamente di ampliare i requisiti di accesso ai nuovi corsi abilitanti (scatenando la guerra tra le due sotto-categorie dei TFA), difensori eterni del legalismo normativo ma silenziosi mantenitori dello "status quo" di ingovernabilità della scuola. Sindacati "antagonisti" pronti a guerreggiare per la loro fetta di ragione (ma la ragione da sola non basta …), non riuscendo a cogliere in pieno l'evoluzione sociale e culturale della scuola all'interno della società capitalistica ed edonistica, perdendo occasioni importanti per la costruzione di un fronte di lotta contro i provvedimenti legislativi che affossano l'istruzione pubblica statale.
Il mondo pluviale anno dopo anno si alimenta di nuove specie, di sottotipi di docenti e personale Ata, in una battaglia giornaliera contro dirigenti scolastici e Dsga sempre pronti ad interpretare a "loro piacimento" le norme, inermi contro uno Stato dedito al "furto delle ferie", alla diminuzione degli insegnanti di sostegno, alla creazione di classi ghetto, alla chiusura di plessi e succursali, alla denigrazione della professionalità docente, alla creazione di un Darwinismo sociale fatto di valutazione, delazione, accaparramento di fette di salario residuale, di rampantismo ed arrivismo.
Il tutto mentre il mondo esterno (la "società civile" ... Pasolinianamente "mostruosa") guarda questa foresta pluviale con sdegno e sopportazione, considerando questi indigeni come parassiti privilegiati della società.
Gli abitanti della foresta non moriranno subito, continueranno a sopravvivere e vedere nuove specie scontrarsi, in attesa della soluzione finale, quando una forza esterna instillerà nell'ambiente il vaiolo dell'inutilità della scuola … ed allora questo infuriare di tutti contro tutti diverrà inutile.