La legge 107 prevede che, da quest’anno, i trasferimenti degli insegnanti avvengano su ambito territoriale. In sostanza, non si viene più assegnati a QUELLA scuola ma a un territorio di dimensioni più o meno esteso. Sarà compito del dirigente, poi, stabilire i criteri in base ai quali individuare “il proprio team” (cit. M. Renzi).
Nonostante numerosi docenti abbiano più volte chiesto il ritiro della legge e le associazioni dei presidi abbiano manifestato perplessità sull’attuazione delle procedure e sui tempi necessari per operare una selezione di qualità, il ministero è andato per la sua strada a testa bassa.
In questi giorni iniziano a essere comunicati gli esiti delle domande di trasferimento e già ci si chiede come prepararsi per affrontare al meglio, laddove il dirigente dovesse decidere in tal senso, il colloquio che, ricordiamolo, può tenersi anche via Skype.
Innanzitutto occorrono un computer o uno smartphone, una connessione a internet e il programma Skype (che potrete scaricare gratuitamente al seguente indirizzo: https://www.skype.com/it). Una volta scaricato il programma, occorre munirsi di un account (evitando nomi arditi quali paperetta o machoman e optando per un più professionale nome/cognome) e una password (mi raccomando: abbiate cura di custodirla lontano da occhi indiscreti !).
Una volta scaricato e installato il programma, fate doppio clic sulla nuvoletta azzurra, inserite nome utente e password e… magia: siete online.
A questo punto, per iniziare una conversazione audio o audio+video avrete bisogno di un paio di cuffie con microfono e di una webcam. Solitamente, il computer portatile presenta un piccolo microfono (che consente all’interlocutore di ascoltare le vostre parole), le casse e la webcam. Come dite? Non avete un portatile? Neanche un tablet? E cosa ne avete fatto del bonus di 500 € ??
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Il computer di casa, come dicevamo, necessita di cuffie, microfono e webcam. Se non li avete già, in commercio troverete questi strumenti a prezzi molto accessibili.
Adesso, per essere contattati dal vostro interlocutore, è necessario che questi conosca l’indirizzo al quale chiamare. Quindi, quando invierete il curriculum alla scuola che vi interessa, non dimenticate di indicare anche l’indirizzo skype.
Siamo pronti per scoprire i trucchi per essere selezionati.
Partiamo dall’inizio. Sappiamo che il periodo non è dei migliori: fa caldo, si suda e non sempre siamo presentabili. Quindi:
- Due ore prima del colloquio, rientrate dalla spiaggia e rilassatevi sotto la doccia: sarebbe poco carino farsi vedere e sentire in affanno.
- Non eccedete con il trucco (per le donne) e rasatevi al mattino (per gli uomini) o, in alternativa, sistemate la barba che quest’anno va tanto di moda.
- Indossate abiti sobri: non è credibile un “giacca e cravatta” o un tailleur ma non è nemmeno indicata una maglia con palme e noci di cocco.
- Riscaldate la voce anche parlando da soli: la voce impastata potrebbe dare l’idea che vi siete appena svegliati.
- Posizionate la webcam in modo tale che dietro non vi sia un muro completamente bianco (onde evitare “l’effetto rapimento”) ma nemmeno un quadro di Stalin o Hitler.
- Preparate un discorso che vi presenti al meglio: cosa sapete fare, quali sono i punti di forza, in che contesto avete lavorato nel corso degli anni, quali i corsi avete frequentato. Valutate i corsi da elencare anche in base al tipo di scuola per cui si concorre: se si vuole essere chiamati dell’istituto alberghiero, raccontate pure del corso da sommelier frequentato lo scorso inverno; se, invece, si ambisce a un istituto professionale a indirizzo meccanico, raccontate pure di quando, bambini, aiutavate lo zio che aveva un autorimessa. Ma attenzione a non confondere i suggerimenti: un beone alla macchina non sarebbe gradito.
- Non millantate competenze che non vi appartengono: se scoperti, rischiereste di sortire l’effetto contrario a quello desiderato. Non è che dovete dichiararvi esperti in impianti elettrici sol perché avete sostituito la lampadina del bagno.
- Sorridete: un sorriso non guasta mai.
E, infine, se doveste accorgervi che il colloquio si sta mettendo male, ricorrete all’arma finale, alla bomba h dei colloqui:
9. "Come dice? Non la sento più; la linea è disturbata”, e mettete giù.
Sì, è vero: il titolo parla di dieci regole d’oro e l’elenco ne riporta nove.
E allora… ecco la decima, forse quella più utile: siate voi stessi.
Il modo migliore per cominciare una (almeno) triennale collaborazione proficua è non mentire e presentarsi per quello che si è. Non credete a chi propone un vademecum per essere “vincenti”: ogni esaminatore ha un proprio punto di vista, proprie esigenze e differente metro di valutazione.
Buon colloquio a tutti.
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