Alla fine è arrivato l' annuncio dal Consiglio dei Ministri che con tre distinti decreti, ha dato il via libera all'assunzione di 58 mila nuovi assunti a tempo indeterminato, cioè per essere precisi parliamo di 51.773 insegnanti, 259 dirigenti scolastici, 6.260 ausiliari tecnici e amministrativi e 56 educatori.
Tutto ciò grazie ad una lunga e difficile trattativa tra MIUR e ministero dell'Economia in modo di tramutare i15.100 posti dell'organico di fatto in altrettanti posti dell'organico di diritto da coprire con docenti di ruolo con contratti a tempo indeterminato.
Nello specifico,con i tre distinti decreti, verranno assunti:
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4.050 docenti per l’infanzia (1.317 di sostegno);
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11.521 docenti per primaria ( 4.836 di sostegno);
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19.936 docenti per la scuola secondaria di I grado ( 5.920 di sostegno);
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15.548 docenti per la secondaria di II grado (1.320 di sostegno);
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718 docenti per gli insegnamenti specifici dei licei musicali
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6.260 unità di personale AtA a tempo indeterminato su posti vacanti
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259 nuovi dirigenti scolastici;
Docenti: 52.000 circa- il 50% sarà “preso” dalle graduatorie di merito (i vincitori di concorso), l'altra dalle liste ad esaurimento; 21mila, deriva dai pensionamenti, ma ci sono anche oltre 15 posti che sono stati trasformati da organico di fatto a organico di diritto e 16 mila che vanno a colmare nuove esigenze. Come spiegano su ItaliaOggi, la differenza tra organico di fatto e organico di diritto è praticamente una (spiacevole) prassi del sistema scolastico italiano: una cosa è l’organico che sulla carta serve alla scuola, e che viene considerato fisso e coperto con personale a tempo indeterminato (organico di diritto appunto), che ammontava lo scorso anno a 746 mila docenti. E poi c’è l’organico di fatto, quello che viene aggiunto sulla base di nuove iscrizioni, ragazzi disabili bisognosi di sostegno, e così via: circa 62 mila insegnanti supplenti (tra docenti di sostegno e non), un esercito «ballerino» che, tra deroghe, trasferimenti e assegnazioni provvisorie, rende spesso molto complicata la programmazione didattica per i dirigenti scolastici e la continuità per le famiglie. (...) Ai 15 mila posti «trasformati» bisogna aggiungere 21 mila posti rimasti liberi in seguito ai pensionamenti (il turnover autorizzato dal Mef) e i posti già vacanti e disponibili, circa 16 mila. Comunque, nonostante l'autorizzazione, alcune migliaia di assunzioni andranno deserte e le relative cattedre vacanti e disponibili saranno assegnate a supplenti, in attesa del prossimo concorso. Perché mancano precari abilitati per alcune discipline come matematica e sostegno. E in alcune regioni, come la Lombardia, risultano senza nessun nominativo sia alcune graduatorie del concorso che quelle ad esaurimento. E dunque i posti slittano alla prossima tornata.
Dirigenti: verranno assunti 259 presidi a fronte dei 1.268 posti che saranno vacanti dal prossimo prime settembre; “assunzione più contenuta”in quanto sono utilizzabili solo le graduatorie del concorso della Campania: per cui i 259 assunti saranno prevalentemente nella regione e in maniera residuale nelle altre regioni verso le quali i presidi campani saranno disposti a spostarsi. Precisiamo però che per fine agosto è infine attesa la pubblicazione sulla G.U. del bando per 2mila nuovi presidi, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa per fine agosto, con assunzione prevista per l'a.s. 2018/2019.
Ata: 6.260 sono stati i pensionamenti e non sarà purtroppo concessa nessun aumento del personale, cosa che ha fatto infuriare le OO.SS che si stanno battendo come abbiamo già riportato in precedenti articoli.
Educatori:previsti 56 contratti. Dopo le assunzioni si attenderà l'avvio della riforma sul nuovo reclutamento.
Attualmente manca solo la pubblicazione dei tre decreti in Gazzetta ufficiale, «previa» registrazione da parte della Corte dei Conti, ma l'iter e la relativa tempistica prevedono tempi molto stretti: infatti, dopo che i decreti sono passati al vaglio del ministero dell'economia e delle finanze, pare che la ministra abbia già dato istruzioni agli uffici territoriali per avviare immediatamente le procedure senza attendere l'ok del consiglio dei ministri. Domani, si concluderanno le procedure di assegnazione su ambito per gli insegnanti, dopo di che i dirigenti scolastici procederanno con la chiamata diretta. In ogni caso, come scrive ItaliaOggi, nel caso in cui la procedura non dovesse essere espletata entro il 12 agosto, la pratica passerà in mano ai direttori scolastici regionali, che avranno tempo fino fine agosto per assegnare i docenti alla scuola, in questo caso in modo automatico, in base al punteggio detenuto in sede di graduatoria. Una soluzione che è suggerita dal lasso di tempo troppo stretto per la selezione: i candidati devono inviare il curriculum, sostenere eventualmente un colloquio, essere poi graduati dal dirigente, in alcuni casi in un paio di giorni e con le ferie alle porte. Tanto che alcuni presidi hanno già deciso di non fare la chiamata a prescindere, soluzione che è fortemente auspicata dai sindacati dei docenti.
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