Governo e Organizzazioni sindacali hanno firmato questa mattina l’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti appartenenti al comparto Istruzione e ricerca e che riguarda quasi un milione e 200 mila lavoratori.
Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018 e riconosce aumenti da 84 a 111 euro mensili lordi che però saranno assicurati solo da marzo a dicembre 2018 grazie ad un meccanismo perequativo con il quale si garantisce l'incremento solamente fino al mese di dicembre 2018. In sostanza, avendo i tecnici dell'Aran calcolato gli aumenti contrattuali considerando una percentuale pari al 3,84% indistintamente senza tenere conto della distribuzione tra il personale delle qualifiche e dell'anzianità di servizio a cui corrispondono stipendi differenti, si sarebbe potuto garantire l'aumento lordo promesso solo a coloro che avessero uno stipendio lordo superiore ai 2 mila. E' per questo che è stato pensato il meccanismo del pagamento con un elemento perequativo dando in busta paga una voce aggiuntiva che corrisponda la differenza tra gli 85 euro lordi promessi. Ad esempio considerando un docente di infanzia nella fascia iniziale con 0-8 anni di anzianità di servizio saranno corrisposti in busta paga 19 euro come “elemento perequativo”. Una truffa semantica orchestrata da Governo e sindacati, che per chiudere la partita prima delle rispettive tornate elettorali previste sia per governo e sindacati (con elezioni RSU ad aprile), hanno pensato bene di trovare i soldi togliendoli proprio agli stessi lavoratori visto che gli aumenti anziché decorrere dal 1° gennaio 2018, partiranno solo due mesi più tardi a partire dalla busta paga di marzo 2018.
E la beffa non finisce qui perché se tale perequazione, finanziata con soldi degli stessi docenti, sarà attuata soltanto fino a dicembre 2018 visto che è scritto nero su bianco nel contratto, all'articolo 37 e tabella D1, che non esistendo nessuna copertura, tale voce in busta paga sarà corrisposta solo fino al mese di dicembre 2018. In concreto se il futuro governo eletto non troverà altri soldi per garantire la perequazione dal gennaio 2019 gli stipendi corrisposti ai docenti con minor anzianità di servizio torneranno a diminuire.
A tutto ciò va aggiunto che, come da tempo già denunciato da PSN, saranno corrisposti arretrati risibili, stimati al momento fino ad un massimo di 600 euro e calcolati solo a partire dal 2016 invece che degli oltre 12 mila euro spettanti per il blocco incostituzionale degli stipendi attuato dal gennaio 2010 e con aumenti mensili ben lontano dalle 200 euro minime che sarebbero state necessarie a compensare il l'aumento del costo della vita.
Il personale interessato riceverà in busta paga gli arretrati e gli incrementi stipendiali al termine dell’iter procedurale di controllo del testo contrattuale che può essere scaricato da qui e che è costituita da una “parte comune” contenente le disposizioni applicabili a tutto il personale del comparto e da “specifiche sezioni” riferite ai singoli settori. L’ Ipotesi contrattuale in esame interviene su molti aspetti del rapporto di lavoro (relazioni sindacali, assenze, permessi, codici disciplinari, rapporti di lavoro flessibile), anche al fine di aggiornare alcune parti della precedente disciplina, superata dalle norme di legge vigenti e, comunque, non più attuale.
Su queste novità contrattuali PSN farà diversi speciali per chiarire tutti gli aspetti.
La pre-intesa è stata firmata da Cgil e Cisl ma non da Gilda-FGU e Snals. In materia di relazioni sindacali, il contratto definisce nuove regole semplificate che, nel rispetto dei distinti ruoli dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali, valorizzano gli istituti della partecipazione sindacale. Vengono anche aggiornate le materie attribuite alla contrattazione integrativa, con l’obiettivo di chiarirne il contenuto e la portata.
Sotto il profilo normativo, è stata elaborata una nuova disciplina per alcuni istituti del rapporto di lavoro tra cui quelli, del tutto nuovi, previsti per l’effettuazione di visite specialistiche ed esami diagnostici. Di particolare rilevanza, è, inoltre, l’introduzione della disciplina delle ferie solidali, che consente ai dipendenti con figli minori in gravi condizioni di salute, che necessitino di una particolare assistenza, di poter utilizzare le ferie cedute da altri lavoratori. Altre novità rilevanti riguardano le tutele introdotte per le donne vittime di violenza le quali, oltre al riconoscimento di appositi congedi retribuiti, potranno avvalersi anche di una speciale aspettativa.
Il nuovo contratto collettivo, in attuazione della Riforma Madia, ha operato una revisione del codice disciplinare dei dipendenti pubblici. Alla luce delle recenti modifiche legislative, è stato individuato un nuovo meccanismo per l’attribuzione degli incentivi economici al personale, che ha l’obiettivo di riconoscere premi aggiuntivi a coloro che abbiano ottenuto le valutazioni più elevate.
Riguardo alle specifiche discipline di settore, nel settore Scuola è stata data molta importanza all’esigenza di garantire il principio della continuità didattica. Infatti viene prevista la permanenza dei docenti per almeno tre anni nella istituzione scolastica di titolarità, come previsto dalla legge n. 107 del 2015. Ciò andrà a vantaggio delle studentesse e degli studenti, che potranno contare sulla presenza, per più anni, dello stesso insegnante.
Per gli Enti di ricerca si confermano le forti specificità già riconosciute dal decreto legislativo n. 218 del 2016 per il ruolo e per l’importanza che rivestono i ricercatori e tecnologi per la crescita e l’evoluzione del sistema Paese. Sono introdotti meccanismi per conseguire una maggiore flessibilità del Fondo per le progressioni economiche del personale.
Per le Università, sono previste alcune misure per i dipendenti in servizio nelle Aziende ospedaliere ed una nuova disciplina organica in materia di Fondi destinati al salario accessorio.
Per il personale delle Accademie e dei conservatori, viene stabilito che il ruolo di professore di seconda fascia divenga ad esaurimento, traguardando un modello che dovrà realizzare un graduale passaggio verso la prima fascia.