Per il primo sciopero nazionale degli insegnanti degli ultimi 21 anni, ieri e oggi sono rimaste chiuse oltre 8mila scuole in Gran Bretagna. E' questa la stima della National Union of Teachers che ha indetto lo sciopero per chiedere aumenti salariali del 4,1 per cento, e non del 2,45 come e' stato offerto, difendere le pensioni e contrastare chi intende peggiorare le condizioni di lavoro. Anche perché in Gran Bretagna, sempre secondo le denunce del sindacato, la vetustità degli edifici scolastici è piuttosto evidente. I sindacati chiedono al governo di concedere alle autorità locali i poteri speciali per far fronte all'emergenza.


Lo sciopero ha interessato le scuole di Inghilterra e Galles, ma non quelle scozzesi. "Quello che diciamo al governo è se veramente avete a cuore i vostri insegnanti, fate in modo di pagarli almeno al livello dell'inflazione" ha detto il presidente dell'organizzazione sindacale Christine Blower, citando l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dei trasporti. Ma il governo britannico ribatte ricordando che gli insegnanti sono pagati molto meglio di altri dipendenti pubblici e definisce il loro sciopero 'irresponsabile'.

Secondo i comunicati dei due più grandi sindacati dei lavoratori del settore dell'istruzione, l'azione attuale è solo una della serie di manifestazioni previste che sono dedicate a “mostrare la risolutezza degli insegnanti” di ottenere dal governo il miglioramento delle condizioni di lavoro. Solidarietà agli insegnanti è arrivata da diverse parti del mondo, a cominciare dagli Stati uniti e dall’Australia. Dall’interno, i leader di diverse organizzazioni sindacali come i pompieri e gli impiegati hanno avuto grandi parole di appoggio allo sciopero. Il 17 ottobre si replica.