Si avvicina la data della riapertura della scuola tra polemiche e discussioni con ancora da affrontare diversi punti irrisolti. Tra questi, ad esempio, anche il caso di una eventuale quarantena di un'intera classe qualora un alunno risultasse essere positivo al Covid.
Attorno a questa situazione si verrebbero a creare diversi interrogativi: se il docente della classe venisse anch'esso messo in quarantena, potrebbe continuare ad insegnare tramite DAD o la quarantena, pur senza sintomi, può essere equiparata a malattia e quindi l'insegnante non sarebbe tenuto a fare DAD ? E i genitori dei bambini in quarantena? Sarà previsto per loro un congedo retribuito o lo smart working come la proposta avanzata dalla Ministra Bonetti? E se ad essere messo in isolamento fosse addirittura un intero plesso ?
Insomma, la scuola inizierà con non pochi dubbi di gestione data una situazione ancora precaria sul modo di affrontare il Covid.
Perchè allora non provare ad ovviare a parte degli interrogativi cercando di fermare il problema sul nascere ? Per ridurre le probabilità che una classe o una scuola vengano messe in quarantena è infatti fondamentale che nessuno si presenti a scuola con febbre. Perchè allora non prevedere la misurazione della temperatura proprio all'ingresso dei plessi ?
Monitoraggio della temperatura a cura dei genitori
Le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità nel rapporto n. 58 contenente "Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, tra le linee guida fornite in vista del rientro a scuola" prescrivono che la temperatura degli studenti di qualsiasi ordine e grado debba essere misurata ogni giorno dai genitori prima di portare i figli a scuola. Una indicazione, già da tempo anticipata dalla Ministra Azzolina, che dovrebbe essere un modo per responsabilizzare gli stessi genitori.
Nelle stesse indicazioni è precisato che, qualora la temperatura corporea fosse superiore ai 37.5 gradi, l'alunno deve restare a casa, con conseguente chiamata del pediatra ed eventuale tampone in caso di sintomatologia da Covid.
Perchè non effettuare la misurazione a scuola?
Questa direttiva, che presuppone senso di responsabilità dei genitori, non convince tanti tra cui il prof. Massimo Galli che ha espresso nelle scorse ore le sue perplessità verso questa indicazione, ritenendola del tutto insufficiente, e sottolineando l'importanza della misurazione della temperatura degli alunni direttamente a scuola.
Dal canto suo, il governatore della Regione Campania De Luca, dopo essersi confrontato con l’Unita di Crisi e tutti i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere, ritenendo assurda e totalmente inefficace la disposizione nazionale secondo cui il controllo della temperatura viene fatto a casa, ha deciso di acquistare termoscanner da assegnare agli istituti per fare in modo che la temperatura venga misurata agli alunni all’ingresso degli stessi istituti. Si comincerà ovviamente dalle secondarie superiori. Si farà poi una verifica tra 4/5 giorni per capire l’andamento dello screening volontario sul personale scolastico. Una dichiarazione che va quindi nella direzione di rendere obbligatoria la misurazione della febbre all'ingresso di ciascuna scuola, prevedendo la dotazione di termoscanner a favore di tutti gli istituti scolastici.
Sicuramente questo costituirebbe un piccolo passo verso una maggiore messa in sicurezza della scuola, passo che si auspica possa essere raggiunto anche sull'intero territorio nazionale.