Non si è fatta attendere la presa di posizione del Gruppo facebook “Diplomati Magistrali per le GAE” dopo la pubblicazione del nostro articolo “Precariato: Lotta tra "poveri", male che va affrontato e risolto con soluzioni di buon senso”
Con un messaggio recapitato all’autore dell'articolo, hanno voluto far sentire la loro voce e noi li abbiamo intervistati.
D: Sono diversi anni ormai che lottate per il riconoscimento delle GaE. A che punto siete?
R: Come noto, il nostro è un vero e proprio dramma che migliaia di D.M. stanno attraversando, per mano anche di due sentenze della Plenaria del Consiglio di Stato, sentenze che reputiamo discutibili e paradossali, poiché hanno smentito 9 sentenze positive emesse dalle stesse sezioni del CdS, e grazie alle quali 10.000 nostri colleghi D.M. sono in GAE definitivamente, con i nostri stessi requisiti! Ogni giorno viviamo con la paura di trovarci per strada!
D: Eppure, a quanto sembra, il Governo giallo-verde ha trovato una soluzione per i DM per evitare di lasciarvi per strada. Come è andata?
R: La nostra resta una situazione/tragedia che il cosiddetto concorso riservato non ha risolto e non sta risolvendo per nulla, se non in qualche regione del Nord Italia. Un concorso che non ha tenuto conto della realtà di degrado e svantaggio del Sud Italia e parte del Centro: hanno agito surrettiziamente, ancora una volta. Infatti, tutti coloro che hanno sostenuto il riservato al Sud, probabilmente, saranno immessi in ruolo tra 5/6 anni, volendo essere ottimisti. Questo paradossalmente sarebbe il problema minore. Ce n'è uno ancora più preoccupante e greve, ovvero l’impossibilità, specie al Sud, di prendere incarichi di supplenza annuali o quasi annuali per via della retrocessione in Seconda fascia di Istituto di tutti i DM.
D: Se le cose stanno così, è chiaro che lo Stato non vi ha lasciato proprio a bocca asciutta, ha cercato una possibile soluzione.
R: Tutt’altro! Il dramma che i DM stanno vivendo rappresenta la sconfitta di uno Stato cosiddetto di Diritto, che di Diritto ormai non ha più neppure il nome. Uno Stato di Diritto dovrebbe assumere, non licenziare! Evidentemente, al CdS non erano coscienti del fatto che, col loro scellerato comportamento amenziale, avrebbero portato alla rovina migliaia di famiglie: molti di noi saranno costretti, ormai con i quaranta anni superati anche da un po’, a ricominciare da capo. Tra l’altro non sapremmo neppure cosa fare, poiché abbiamo imparato “solo” l’arte dell’insegnamento, che purtroppo in questo Paese è una colpa e non un valore! Inoltre, non si capisce il perché di tanto accanimento nequitoso e irrazionale da parte della Giustizia amministrativa e di una parte della Politica nei confronti dei D.M.: pagheremmo per sapere i veri motivi di questa “caccia al D.M.”! Parliamo di insegnanti che da anni danno anima e corpo alla Scuola italiana, senza i quali sarebbe difficile mandarla avanti. Parliamo di professionisti che hanno basato il proprio futuro su quel posto di lavoro, sicuri che sarebbero rimasti a fare gli insegnanti, viste le 9 sentenze del CDS tutte positive; nessuno si sarebbe aspettato o immaginato che, dopo quattro anni di orientamento positivo e con 9 sentenze positive, la Giustizia amministrativa si sarebbe rimangiata tutto quanto da essa stessa stabilito negli anni precedenti! Forse non si è ben compreso che stavano decidendo di vite umane, di persone che lavorano per i figli, per i mariti disoccupati, per le mogli ecc.
D: Da più parti vi si fa notare che in Italia si entra a ricoprire funzioni pubbliche - e l’insegnamento è una di queste – solo dopo aver superato un concorso, ma sembra che voi non vogliate accettare questa procedura. Cosa rispondete?
R: Rispondiamo citando fedelmente l’articolo 97 della Costituzione Italiana che recita così: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Ecco, Lei ha omesso di menzionare l’ultima parte dell’articolo 97 anch’essa relativa alla modalità di reclutamento nella P.A. che giustifica tra l’altro le centinaia di migliaia di assunzioni effettuate nel comparto scolastico nel 2015 per effetto della Legge 107! Non ci risulta che tutti quei docenti assunti a T.I. siano stati sottoposti a delle prove concorsuali! Così come i tanti docenti assunti in passato quando vigeva ancora lo schema del doppio canale di reclutamento. E non ci sembra che l’articolo 97 della Costituzione abbia subìto modifiche nel corso del tempo! Deve sapere anche che già prima della chiusura dissennata e balorda delle GAE, decisa dal Governo Prodi con Fioroni Ministro dell’Istruzione, ci fu preclusa la possibilità di essere inseriti nelle stesse, nonostante la Legge prevedesse, per chi era in possesso dell’abilitazione all'insegnamento, la collocazione in Terza fascia GaE, situazioni documentabili. Ma al paradosso di solito si accompagna un altro paradosso. Infatti, per tanti anni i D.M., come se non bastassero i torti fin lì subiti, furono relegati indebitamente e perniciosamente addirittura in Terza fascia di Istituto! Quindi, altro che concorso: qui ai D.M. spetterebbe, oltre alle GaE, pure il risarcimento danni per “lucro cessante”, cosa per la quale ci riserviamo di decidere in base ai risvolti. La nostra rivendicazione si basa su un principio basilare che impreziosisce la Carta Costituzionale Italiana, ovvero il Principio di Uguaglianza. Se il Diploma Magistrale non dà diritto alla stabilizzazione, ci chiediamo perché altri DM (10.000), con il nostro identico titolo e identici requisiti, hanno ottenuto le GaE, per effetto di sentenze passate in giudicato. La legge, per non essere considerata farlocca e dileggiabile, deve essere uguale per tutti e non mortificarla facendola sembrare una sorta di “estrazione del lotto”, come è successo per i Diplomati Magistrali! Allora: o tutti fuori o tutti dentro!
D: Da quello che dite, oltre ad essere arrabbiati con la Giustizia amministrativa, siete risentiti anche con i soliti politici: come mai?
R: Più volte nel passato abbiamo contattato diversi rappresentati delle varie Forze politiche che siedono in Parlamento, ma, come certamente capirete, l’uno scaricava sull'altro. Con il governo M5S-Lega avemmo dei contatti che col tempo sono naufragati o, peggio, hanno portato al parto del topolino, cioè del concorso riservato, perché non si può parlare diversamente. Lo scorso anno apprezzammo la presa di posizione, oltre che di FdI, anche di LeU e di parte di Forza Italia, che si prodigarono stoicamente nel disperato tentativo di far approvare una norma salva-DM. La norma proposta da LeU viene in un primo momento accolta in Parlamento “per sbaglio”. Infatti, subito dopo viene rettificata da M5S e Lega. Ma oggi confidiamo nella forza che può avere LeU, essendo divenuta membro fondamentale del Governo Conte bis, con autorevoli rappresentanti. Naturalmente auspichiamo anche un rinnovato sostegno delle altre forze politiche, come FdI e FI, che ci hanno dimostrato fin ad ora la loro sincera vicinanza; non disdegneremmo neppure il soccorso di chi nel frattempo si sia ravveduto.
D: Il nostro sito è letto da molti, anche da rappresentanti delle Istituzioni: non sarebbe opportuno fare delle proposte?
R: Ai Politici rivolgiamo innanzitutto un invito a non basare tutte le loro idee sui concorsi, poiché come sapranno sono una lotteria e non sempre chi li vince è effettivamente il più bravo o il più meritevole, giacché anche un evento incidentale, un mal di testa, l’ansia potrebbero determinare l’insuccesso; crediamo che anche, e soprattutto, sul campo si impari il “mestiere”.
La nostra è una proposta semplice, equa, che tiene conto delle ere storiche e della “gerarchia anagrafica” e che evita, finalmente, la continua lotta tra D.M. e laureati SFP:
- Prima fascia provinciale, per i ruoli e gli incarichi annuali, alla quale è collegata la Prima fascia di Istituto, naturalmente per le supplenze conferite dagli Istituti. In queste fasce accederebbero i D.M., sia quelli che, ad oggi, hanno un contenzioso ancora aperto; quelli già destinatari di sentenze negative, quindi depennati, ovvero tutti coloro che hanno dimostrato reale interesse per l’insegnamento attraverso un ricorso per inserimento in GaE e gli SFP v.o. Bisogna, poi, tener conto che il numero reale dei DM si aggira sui 50.000 circa e non su un milione e mezzo come subdolamente e strumentalmente asserito da taluni politici: quel numero non si raggiungerebbe neppure se prendessimo in considerazione i coevi di Garibaldi!
- Seconda fascia provinciale, per i ruoli e gli incarichi annuali. Chiaramente, queste si attivano dopo che la Prima fascia provinciale si esaurisce), collegata alla Seconda fascia di Istituto, da cui attingere per le supplenze conferite dagli Istituti. In dette fasce accederebbero gli SFP n.o.
Ripetiamo, noi DM siamo convinti che questa sia una proposta di risoluzione semplice ed equa, che tiene conto delle "ere storiche", delle "fasce d'età" dei titoli abilitanti, delle “gerarchie anagrafiche” e che assicura a tutti l'assunzione in ruolo. Converrebbe anche al Governo, poiché eviterebbe la procedura di infrazione da parte dell'Europa, che la considererebbe una seria lotta al precariato! Servono volontà politica, senso di responsabilità e lungimiranza del legislatore, come Lei mi insegna. Come ha giustamente scritto nel suo articolo, nessuna Plenaria può sostituirsi al legislatore.
D: Cosa vedete nel vostro futuro?
R: Siamo allo stremo delle forze. Questa vertenza ci sta logorando l’anima. Sono ormai anni che siamo appesi ad un filo e per questo motivo la nostra vita è diventata un “inferno dantesco”. Vivere con una “spada di Damocle”, non sapendo ogni volta cosa sarà del proprio futuro, è una tortura crudele. Facciamo appello al buonsenso e all'umanità dei governanti: non vogliamo emigrare all'estero, cosa che accadrà a molti se non ci saranno altre soluzioni.
D: Se i Politici non avranno la sensibilità e la predisposizione all'ascolto, cosa intendete fare?
R: Nel recente passato, la contrapposizione tra le varie categorie di precari di Scuola Primaria e di Scuola dell’Infanzia è stata alimentata anche da taluni politici infidi e spregiudicati, con l’intento di “far saltare il banco” e creare le condizioni di un manicheismo esasperato tra le diverse categorie di insegnanti. Vedremo già nei prossimi giorni cosa faranno per i DM e per i precari. Una cosa però devono sapere, lì al governo: siamo persone che non hanno nulla da perdere. Laddove le nostre istanze non saranno accolte, sapremo ancora farci sentire in tutte le sedi democratiche possibili: siamo un “esercito” di 50.000 persone, pronti ad ogni tipo di protesta legale. Spetta alla politica prendersi la responsabilità di risolvere la vertenza D.M., una volta per tutte, tenendo conto anche delle diversità socio-economiche territoriali, altrimenti saranno responsabili del più grande e immane licenziamento statale di massa (50.000) della storia del nostro Paese!
D: Percepiamo, dalle vostre proposte, un accenno alla tregua, ossia si capisce bene che non volete la guerra con altre categorie, e questo vi fa onore. Sapete bene anche, però, che, così come abbiamo dato spazio a voi, siamo aperti e disponibili ad ospitare altre categorie di precari, della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria in particolare.
R: Crediamo che debba finire la guerra tra poveri, perché solo uniti potremo essere forti e giungere tutti alla stessa meta. Accetteremo e rispetteremo anche le posizioni diverse dalle nostre, con l’auspicio, però, che non siano a nocumento di noi DM, perché fino ad oggi ci siamo dovuti difendere, e non poco, dagli attacchi anche di nostri colleghi insegnanti.
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