Tutti ne parlano. Ma in quanti lo hanno visto? PSN pubblica il video degli studenti palermitani che ha provocato la sospensione della loro insegnante per 15 giorni. Cosa è successo ? Era il 27 gennaio, il giorno della Memoria, e un gruppo di alunni di un istituto tecnico ha presentato in classe un video in cui si accostava il decreto Sicurezza, voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, alle leggi razziali del 1938.
Il video finisce in qualche modo su Facebook e viene notato da qualcuno che grida allo scandalo. Infatti Il giorno successivo ai fatti, Claudio Perconte, attivista che scrive per testate come Vox e Primato Nazionale aveva scritto sui social: «Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede a Palermo, dove una prof per la giornata della Memoria ha obbligato dei 14enni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?».
Inevitabile l'ispezione ministeriale, forse anche grazie al commento su Twitter del sottosegretario al ministero per i Beni culturali Lucia Bergonzoni «Auspico non sia vero, ma temo sia una speranza mal riposta! Se è accaduto realmente, andrebbe cacciata con ignominia una prof del genere. E interdetta a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere!».
La docente si difende. In una sua intervista al quotidiano online OPEN afferma «Non aveva alcuna finalità politica, pensate che la foto di Salvini è stata aggiunta all'ultimo minuto. Lo ribadisco, nessun lavoro contro il Ministro dell'Interno. Erano slide sui diritti umani, i ragazzi hanno espresso liberamente una loro opinione, ovvero che alcuni punti del decreto Sicurezza violerebbero dei diritti. Nessun paragone col Duce, col fascismo»
Nessuno quindi avrebbe obbligato gli studenti ad indirizzare il loro lavoro verso quel parallelismo. La docente aggiunge ancora "«Per me è stato un grande dispiacere, non è un momento facile, è una situazione pesante dal punto di vista fisico e psicologico ma sono pronta a tornare a lavoro più forte di prima. E' un dispiacere vedermi allontanata dai miei alunni avendo operato nel rispetto di tutti e senza mai fare politica in aula».
Al quotidiano Repubblica, l'avvocato della docente dichiara "Le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia e implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo. Ma l’insegnante non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico".
Sempre su Repubblica,il provveditore Marco Anello dice "Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero, ma eravamo già al corrente di quanto accaduto . La libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà. Abbiamo agito nella massima trasparenza dopo un’ispezione e una lunga istruttoria in cui sono state sentite tutte le parti".
Ecco quindi il video, per capire se davvero esiste offesa e distorsione della realtà.