E' stata lanciata stamattina la votazione sul contratto di governo che il Movimento 5 stelle ha preparato insieme con la Lega e che come anticipato da Luigi Di Maio sarà sottoposto agli attivisti iscritti e certificati sulla piattaforma Rousseau. Lo ha annunciato il capo politico del Movimento che ha lanciato anche l'hastag #IosononelContratto e con il quale i cinquestelle chiedono agli iscritti di esprimersi con il voto online sul contratto di governo con la Lega: “Oggi si è finalmente definito in tutte le sue parti il Contratto per il Governo del Cambiamento. Sono davvero felice”, scrive il capo politico Luigi Di Maio sul blog delle Stelle annunciando il voto. “Sono stati 70 giorni molto intensi, sono accadute tantissime cose, ma alla fine siamo riusciti a realizzare quanto avevamo annunciato in campagna elettorale. La cosa più bella è che ognuno di voi, come me, oggi possa dire: #IoSonoNelContratto”.
E ancora “Ci sono gli italiani in questo contratto. Ci sono io in quanto cittadino italiano. Ci sei tu qui dentro. Leggi questo contratto e sentiti parte di questa ondata di cambiamento che sta per infrangersi sulle speranze di chi voleva che tutto restasse così com’era e sentiti orgogliosamente italiano oggi perché una nuova era sta per cominciare“, scrive Di Maio invitando gli iscritti a esprimersi sull’accordo trovato con la Lega. “Un contratto di governo che vincola due forze politiche, che sono e rimangono alternative, a rispettare e fare quanto hanno promesso ai cittadini”.
Le votazioni on line si terranno per tutta la giornata di oggi, a partire dalle 10 e fino alle 20, su Rousseau per esprimersi sul contratto per il governo del cambiamento.
Sul Blog delle Stelle, le parole di Di Maio con le quali chiede l'approvazione del contratto: "Se voi deciderete che è la strada giusta da percorrere, nonostante quello che dicono tutti i giornaloni italiani e stranieri, nonostante qualche burocrate a Bruxelles, nonostante lo spread, allora come capo politico del MoVimento 5 Stelle firmerò questo contratto per far finalmente partire il governo del cambiamento. Adesso è il vostro momento. Abbiamo lavorato più di 70 giorni per arrivare fino a qui e proporre quanto tutti insieme abbiamo detto in campagna elettorale. Poi questo week end i nostri attivisti, i nostri iscritti, i nostri portavoce saranno nelle piazze di tutta Italia per far conoscere i contenuti di questo contratto."
Un contratto che prevede per la scuola interventi importanti su “classi pollaio”, dell’edilizia scolastica, delle graduatorie e titoli per l’insegnamento, diplomati magistrali e sul problema cronico del precariato.
Nel mirino la riforma della Buona scuola con l'obiettivo dello smantellamento dei disastri causati dalla Legge 107 proponendo, attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei docenti e attenzione al problema della mobilità e della continuità didattica.
Altro strumento che si vuole superare la famigerata “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico che ha inasprito anche i rapporti tra docenti e dirigenza.
Di seguito riportiamo il testo del contratto riferito al capitolo dedicato alla scuola e su cui si esprimeranno, insieme alle altre tematiche gli attivisti del Movimento:
"La scuola italiana ha vissuto in questi anni momenti di grave difficoltà. Dopo le politiche dei tagli lineari e del risparmio, l’istruzione deve tornare al centro del nostro sistema Paese. La buona qualità dell’insegnamento, fin dai primi anni, rappresenta una condizione indispensabile per la corretta formazione dei nostri ragazzi. La nostra scuola dovrà essere in grado di fornire gli strumenti adeguati per affrontare il futuro con fiducia. Per far ciò occorre ripartire innanzitutto dai nostri docenti. In questi anni le riforme che hanno coinvolto il mondo della scuola si sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate, come la c.d. “Buona Scuola”, ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cd. “classi pollaio”, dell’edilizia scolastica, delle graduatorie e titoli per l’insegnamento. Particolare attenzione dovrà essere posta alla questione dei diplomati magistrali e, in generale, al problema del precariato nella scuola dell’infanzia e nella primaria.
Una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema di istruzione è rappresentata dal personale scolastico. L’eccessiva precarizzazione e la continua frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti rappresentano punti fondamentali da affrontare per un reale rilancio della nostra scuola. Sarà necessario assicurare, pertanto, anche attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei docenti, per garantire da un lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto ad un cronico precariato e dall’altro un efficace sistema di formazione. Saranno introdotti nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio, affrontando all’origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record), che non consentono un’adeguata continuità didattica. Un altro dei fallimenti della c.d. “Buona Scuola” è stato determinato dalla possibilità della “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Intendiamo superare questo strumento tanto inutile quanto dannoso.
Una scuola che funzioni realmente ha bisogno di strumenti efficaci che assicurino e garantiscano l’inclusione per tutti gli alunni, con maggiore attenzione a coloro che presentano disabilità più o meno gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per l’intero ciclo. Una scuola inclusiva è, inoltre, una scuola in grado di limitare la dispersione scolastica che in alcune regioni raggiunge percentuali non più accettabili. A tutti gli studenti deve essere consentito l’accesso agli studi, nel rispetto del principio di uguaglianza di tutti i cittadini.
La cultura rappresenta un mondo in continua evoluzione. È necessario che anche i nostri studenti rimangano sempre al passo con le evoluzioni culturali e scientifiche, per una formazione che rappresenti uno strumento essenziale ad affrontare con fiducia il domani. Per consentire tutto ciò garantiremo ai nostri docenti una formazione continua. Intendiamo garantire la presenza all’interno delle nostre scuole di docenti preparati ai processi educativi e formativi specifici, assicurando loro la possibilità di implementare adeguate competenze nella gestione degli alunni con disabilità e difficoltà di apprendimento.
La c.d. “Buona Scuola” ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l’apprendimento. Uno strumento così delicato che non preveda alcun controllo né sulla qualità delle attività svolte né sull’attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso."
In allegato il contratto su cui si potrebbe formare il prossimo governo M5S-Lega