Ed eccoci arrivati alla conclusione della querelle relativa all'obbligo della vaccinazione che in questi giorni ha visto come principali protagoniste la ministra dell'istruzione, Valeria Fedeli e la ministra della salute, Beatrice Lorenzin. E' oramai giunto, infatti, il via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto legge "Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale", che reintroduce l'obbligatorietà delle vaccinazioni per potersi iscrivere a scuola per l'età che va da 0 a 6 anni e dodici vaccini obbligatori.
"Superare le difformità a livello regionale e dare un' unica linea di indirizzo. Questo l'obiettivo del decreto approvato oggi, con cui abbiamo allargato a 12 le vaccinazioni obbligatorie per l'iscrizione a scuola", ha dichiarato la Ministra Beatrice Lorenzin.
L'obbligo delle vaccinazioni per l'iscrizione scatterà già dal prossimo settembre per la fascia di età 0-6 anni. In sostanza, come spiega la ministra, l'obbligatorietà dei vaccini è da 0 a 16 anni, ma: da 0 a 6 anni, in caso di mancato rispetto dell'obbligo, il bambino non entra a scuola, né al nido né alla materna. Dai 6 ai 16 anni scattano tutta una serie di misure per cui: bisogna presentare a scuola il certificato delle vaccinazioni avvenute o attestare di essere in lista di attesa per alcune vaccinazioni. In caso poi di mancata vaccinazione il preside o il direttore scolastico deve effettuare immediatamente la segnalazione alla Asl, la Asl deve chiamare la famiglia, dando un tot di giorni per vaccinarsi. Nel caso in cui i genitori si rifiutassero di vaccinare i figli, si applicano una serie di sanzioni molto pesanti. Inoltre il direttore scolastico dovrà controllare che in tutto il plesso scolastico vi sia 'l'effetto greggè, che ci sia dunque un'azione di immunità e di presenza di bambini vaccinati in numero congruo rispetto alla copertura”. In questo modo “si pensa di intercettare quella larga parte di genitori che non vaccinano non perché hanno convincimenti contrari, ma perché non hanno avuto la percezione del rischio e del fatto che la vaccinazione è una fatto importante di sanità individuale e collettiva, conclude Lorenzin.
Tutto questo perché “Vogliamo aumentare la copertura vaccinale in tutto l'arco della vita del ragazzo. Nel percorso scolastico si interviene per verificare che la copertura sia avvenuta e laddove non lo sia stato per mettere in campo una serie di misure che siano piuttosto stringenti nei confronti della famiglia e mettano in sicurezza la comunità scolastica. Queste azioni ci permettono di alzare rapidamente il livello di copertura in tutta la comunità e mettere in sicurezza tutta la popolazione.”
Il Premier Gentiloni nella conferenza stampa tenuta insieme alle Ministre Lorenzin e Madia, ha definito il decreto sui vaccini "una scelta importate che qualifica il governo nel campo della protezione della salute". (...)per la scuola dell'obbligo la mancanza di documentazione sui vaccini produrrà da parte dell'autorità scolastica sanzioni dalle dieci alle trenta volte maggiori di quelle esistenti.(...) Vogliamo aumentare la copertura vaccinale in tutto l'arco della vita del ragazzo. Il nuovo piano di vaccinazione entrerà in "modo graduale", visto "il sistema sanzionatorio" e la necessità di "aggiornare e coinvolgere le famiglie". Il decreto approvato rende obbligatori vari vaccini che finora erano semplicemente raccomandati (polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella), con un meccanismo progressivo. Gentiloni ha poi voluto ringraziare le ministre Lorenzin, Fedeli e Boschi, che hanno lavorato in questi giorni per arrivare alla definizione del decreto approvato oggi sui vaccini e che penso sia una scelta importante, che qualifica l'attività del governo nel campo della protezione della salute. Si è scelto di adottare un decreto sui vaccini «perché ci troviamo di fronte alla constatazione del fatto che nel corso degli anni la mancanza di misure appropriate e il diffondersi soprattutto negli ultimi mesi di comportamenti e teorie antiscientifiche ha provocato un abbassamento dei livelli di protezione dal punto di vista dei vaccini. Non si tratta di uno stato di emergenza ma di una preoccupazione alla quale il governo intende rispondere. Operiamo con un decreto anche perché negli ultimi mesi ci sono state diverse decisioni di Regioni su questo punto e il governo intende dare un indirizzo generale.
Il decreto in questione sarà trasmesso, a breve,al Parlamento che avrà il compito di convertirlo in legge entro 60 giorni.
(in allegato il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2017-2019)
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