Sono cinque donne e cinque uomini, prevalentemente insegnanti di area scientifica i finalisti del Premio Nazionale insegnanti, gemellato con il Global Teacher Prize, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti che ha per obiettivo quello di valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.
C’è chi insegna in una sezione carceraria, chi in una scuola ospedaliera, c'è il docente che fin dai banchi della primaria aveva capito che la passione per la chimica lo avrebbe portato dietro la cattedra e c’è l’insegnante pioniera dell’Alternanza. Ecco i dieci nomi e i profili delle finaliste e dei finalisti del Premio Nazionale Insegnanti, gemellato con il Global Teacher Prize di Dubai:
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Annamaria Berenzi - Istituto tecnico Castelli di Brescia
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Riccardo Canesi - Istituto superiore Zaccagna di Carrara
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Lorella Carimali - Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano
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Gianluca Farusi - Istituto tecnico Galilei di Avenza
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Daniela Ferrarello - Istituto professionale Karol Wojtyla di Catania
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Marco Ferrari - Liceo Malpighi di Bologna
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Consolata Maria Franco – Istituto penale minorile di Nisida
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Dario Gasparo - Istituto comprensivo Valmaura di Trieste
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Maria Lina Saba - Istituto tecnico Fermi di Pontedera
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Antonio Silvagni - Istituto superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano
I nomi delle finaliste e dei finalisti sono il frutto di una selezione effettuata fra oltre 11.000 profili arrivati al Ministero: il 67% donne, il 53% docenti in istituti secondari di II grado, principalmente di età compresa tra i 50 e i 59 anni. Rispetto al totale, 7.426 sono stati proposti dai propri alunni, dalle famiglie o da persone che fanno parte della loro comunità scolastica, i rimanenti 3.372 si sono autocandidati. Selezionati i 50 finalisti, a partire dal 15 dicembre una Giuria Nazionale, composta da personalità del mondo della scuola e non, valuterà i profili per decretare i 5 vincitori. Il primo classificato riceverà un premio di 50mila euro. Agli altri 4 saranno corrisposti 30mila euro ciascuno. I premi verranno assegnati alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione delle attività e dei progetti promossi e coordinati dai premiati.
L’iniziativa era stata lanciata a Roma - il 29 maggio 2016- presso il Liceo Visconti, alla presenza dell'allora Ministro Stefania Giannini, dell’ideatore del Global Teacher Prize Sunny Varkey, del direttore della Varkey Foundation Vikas Pota, della vincitrice dell'Edizione 2016 del Global Teacher Prize, l'insegnante palestinese Hanan Al Hroub, e delle finaliste italiane delle Edizioni 2015 e 2016 del Global Teacher Prize, Daniela Boscolo e Barbara Riccardi.
Durante la presentazione la Giannini aveva affermato:Il Global Teacher Prize ha il merito di valorizzare il ruolo strategico che i docenti rivestono nella vita dei nostri figli. Raccontando le storie di insegnanti speciali, il Premio internazionale porta all’attenzione di un vasto pubblico la possibilità e la capacità che i docenti hanno di incidere sul percorso dei nostri giovani, cittadini del futuro. È per noi un onore lanciare la prima Edizione italiana del Premio alla presenza di Hanan Al Hroub che, nel difficile contesto di un campo profughi, educa i suoi alunni, attraverso il gioco, al rispetto degli altri, alla capacità di ascolto. Anche nel nostro Paese possiamo contare su molte ‘Hanan’, su tanti insegnanti che riescono a fare la differenza nelle loro comunità scolastiche come punti di riferimento per colleghi, famiglie, studenti. Con il Premio Nazionale vogliamo conoscere le loro storie, raccoglierle e raccontarle al Paese.
“Quando abbiamo lanciato il Global Teacher Prize non avevamo come obiettivo quello di trovare il miglior insegnante al mondo, ma volevamo creare un movimento che portasse alla luce le migliaia di storie di eroi che hanno trasformato le vite di tanti giovani. Volevamo mettere sotto i riflettori il lavoro incredibile che gli insegnanti fanno in tutto il mondo ogni giorno”, aveva sottolineato l'ideatore Sunny Varkey. Sono felice che l’Italia, ispirata dal Global Teacher Prize, abbia ora deciso di lanciare un proprio Premio Nazionale.
Conoscere i nomi dei docenti finalisti del Premio Nazionale Insegnanti (*), gemellato con Global Teacher Prize di Dubai, desta sensazione e conferma agli 11.000 partecipanti che non si trattava di uno concorso fasullo, visto che si erano perse le tracce della procedura enfaticamente annunciata – dichiara Pino Turi segretario generale Uil scuola. E’ importante che si parli di una funzione come quella dei docenti che deve affrontare grandi sfide e molte volte anche in solitudine. E’ bene che se ne parli e si capisca che bisogna dare supporto e valorizzare i docenti che, con il loro esempio, danno le dovute motivazioni ai propri allievi e producono i veri cambiamenti delle rispettive comunità scolastiche. Proprio per questo noi ci battiamo e continueremo a farlo per ritornare alla ‘scuola comunità’ e non alla ‘scuola servizio’ da valutare con il metodo di mercato, in una sorta di competizione perenne come quella che lo stesso mercato induce a perseguire . Il premio al miglior docente non deve, infatti, fare dimenticare che una comunità si evolve e si modifica in senso positivo solo se lo fa con la maggioranza dei propri componenti. Questa sorta di competizione a premi, se serve a rilanciare il ruolo della scuola e dei docenti che quella comunità dovranno orientare fuori dall’omologazione comunicativa, sarà utile. Se viceversa, verrà realizzata per impressionare ed attrarre l’attenzione di una comunità assuefatta ai Talent e ai messaggi promozionali, sarà fortemente negativa, se si limiterà a seguirne la deriva. I circa 700.000 docenti della scuola statale italiana si attendono fatti ed atti di concreta attuazione che diano le condizioni alla maggior parte di loro di svolgere efficacemente il loro lavoro, anche fuori dalla ribalta mediatica che potrebbe suscitare delusione come quella che prova di solito chi, partecipando alla lotteria, non vince. Fortunatamente la scuola, il rapporto tra persone, docenti, personale ATA, dirigenti, alunni, famiglie non è una lotteria e, per evolvere, essere utile ed efficiente, deve organizzare ed realizzare un duro lavoro di squadra in cui oltre al fuoriclasse siano ben presenti quelli che tutti i giorni, con il loro silenzioso lavoro, fanno emozionare i propri alunni nel seno della loro comunità.
La prossima settimana la Ministra Valeria Fedeli proclamerà i 5 vincitori: al primo finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Promuovere la formazione digitale dei colleghi, fare innovazione didattica, acquistare pc per i ragazzi della sezione carceraria sono alcuni dei progetti che le finaliste e i finalisti realizzerebbero in caso di vittoria.