Nella giornata di oggi si è tenuto a Viale Trastevere, l'incontro tra le rappresentanze sindacali dei dirigenti scolastici e la Ministra Valeria Fedeli, che in prima battuta, ha sottolineato l'importanza del ruolo “assolutamente fondamentale” dei dirigenti scolastici dichiarandosi aperta a cercare una soluzione che sia ampiamente condivisa.
La Flc Cgil scuola tramite comunicato, ha ricordato l’impegno assunto dal Governo con l’Intesa del 30 novembre 2016 a privilegiare “la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie per i lavoratori…”
(...) abbiamo ampiamente illustrato alla Ministra la nostra analisi della condizione della dirigenza scolastica e le varie richieste. La Flc Cgil, ha sottolineato come la valutazione della dirigenza scolastica deve essere ricondotta nell’alveo della contrattazione e che vanno superate tutte le pesanti criticità che stanno già emergendo a seguito della costituzione dei nuclei di valutazione regionali. Alla Ministra abbiamo segnalato che le criticità già emerse sui criteri e sulle modalità di valutazione dei dirigenti scolastici decisi unilateralmente dall’Amministrazione rischiano di determinare il fallimento dell’intero processo. A tal fine le OO.SS hanno ribadito la richiesta di aprire una discussione finalizzata alla stipula di un’intesa nazionale.
Lo Snals- Confsal ha apprezzato l'interesse con il quale la Ministra ha seguito gli interventi dei rappresentanti sindacali- commentano nel comunicato. Nell'intervento di replica, la Ministra ha rinviato l'approfondimento delle problematiche emerse ai successivi tavoli tecnici, ma ha voluto manifestare una sua idea personale per quanto riguarda la questione “perequazione retributiva” che sarà possibile avviare a soluzione solo quando ai tavoli tecnici si farà emergere la corrispondenza tra “professionalità” e “responsabilità” del dirigente scolastico. E' il discorso sulla specificità e peculiarità della funzione dirigenziale scolastica che lo SNALS-Confsal sostiene da sempre.
Di seguito il documento presentato oggi dallo Snals
Il ruolo del dirigente scolastico e il nuovo modello di governance dopo la legge 107/2015
L’entrata in vigore della legge 107 ha assegnato nuovi compiti e responsabilità al dirigente scolastico che richiedono una profonda riflessione sul suo ruolo quale responsabile della gestione dell’istituzione scolastica autonoma. Riteniamo indispensabile che si proceda con urgenza ad un intervento legislativo che riveda l’attuale quadro normativo di gestione della scuola basato sul decreto legislativo 416 del ’74.
Se il principio della gestione collegiale ha ancora motivazioni e radici valide nella nostra cultura è indispensabile comunque intervenire per apportare le necessarie revisioni per rendere gli organi di gestione adeguati sia ai cambiamenti epocali intervenuti che al nuovo modello organizzativo introdotto dalla legge 107.
Non abbiamo soluzioni definitive da proporre, ma riteniamo che per quanto riguarda la figura del dirigente scolastico sia necessario ridefinire il suo ruolo all’interno degli organi in termini di partecipazione, presidenza ed assunzione di decisioni con corrispondenti responsabilità.
Il nostro obiettivo è quello di una valorizzazione della professionalità dirigente in un contesto di sostegno e valorizzazione della libertà d’insegnamento dei docenti.
Il reclutamento
Una delle questioni aperte per quanto riguardo un efficace funzionamento delle scuole è quello della drastica riduzione del personale in servizio a seguito del pensionamento per raggiunti limiti di età. Ciò comporta per il personale in attività un enorme ulteriore carico di lavoro per il ricorso all’istituto della reggenza delle sedi scoperte di titolare. La situazione è giunta al limite di rottura. Per il prossimo anno scolastico c’è il rischio concreto che in alcune realtà i dirigenti siano costretti a gestire due istituzioni in reggenza oltre quella di titolarità.
È improcrastinabile pertanto l’emanazione del bando di concorso per la copertura delle sedi vacanti.
Siamo convinti che, se emanato immediatamente, la procedura concorsuale possa concludere il proprio iter con l’inizio del prossimo anno scolastico, prevedendo la nomina in ruolo anche in corso d’anno e comunque entro una data che consenta ai neonominati di completare il periodo di servizio per la conferma in ruolo.
Il rinnovo contrattuale e la questione retributiva
I dirigenti scolastici come tutti i dipendenti pubblici chiedono che si apra immediatamente all’Aran il tavolo negoziale per il rinnovo contrattuale, ma chiedono anche che nell’atto d’indirizzo relativo al loro contratto si ponga con chiarezza la questione della rivalutazione della loro retribuzione.
Da più di un decennio abbiamo posto all’attenzione dei governi e delle forze parlamentari la necessità della perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche e della perequazione interna alla stessa categoria tra le retribuzioni dei dirigenti provenienti dalla carriera direttiva, quella dei vincitori del concorso riservato agli ex presidi incaricati e dei vincitori dei concorsi ordinari.
Fino ad oggi la categoria non ha avuto nessuna risposta concreta. Anzi c’è stato un ulteriore attacco alle retribuzioni con la riduzione di quella di posizione conseguente ad una illogica applicazione della legge di finanza del 2010, aggravata da una interpretazione della legge 150 del 2009 che vuole sottrarre alla retribuzione di posizione parte fissa le risorse da destinare alla valutazione. Per lo Snals Confsal queste posizioni sono inaccettabili.La nostra richiesta è che vengano rese disponibili in sede negoziale risorse aggiuntive da destinare all’incremento retributivo dei dirigenti scolastici innalzando le risorse che attualmente costituiscono la dotazione della retribuzione di posizione parte fissa, adeguandola alla media di quella delle altre dirigenze pubbliche.
Chiediamo anche che siano previste risorse aggiuntive da destinare ai dirigenti immessi in ruolo a seguito di concorso ordinario, per assicurare la perequazione retributiva interna alla categoria.
La valutazione
La posizione dello Snals Confsal è che la valutazione deve essere centrata sui processi e le azioni di miglioramento del sistema di governo delle istituzioni scolastiche e non sulla premialità conseguente all’esito della valutazione.
Anche se riteniamo che nel complesso le Linee guida abbiano introdotto elementi di maggiore partecipazione del dirigente al processo valutativo, con un suo coinvolgimento sotto il profilo delle azioni proprie della specificità della sua funzione, rimane a nostro parere il rischio di una eccessiva burocratizzazione della procedura.
Rimane aperta per lo Snals Confsal la questione di fondo che la valutazione del dirigente scolastico deve essere parte di un sistema valutativo più ampio che coinvolga tutto il sistema scuola, al fine di cogliere le complessità e le criticità in cui è chiamato ad operare ciascun dirigente, anche per raccordare in modo “storico” gli obiettivi della sua attività di governo e gestione con i dati oggettivi che derivano dalla condizione in cui si trova la realtà che è gli affidata sotto il profilo del contesto sociale in cui si opera e le risorse strumentali e professionali assegnate.
Per quanto riguarda l’erogazione delle risorse finanziarie lo Snals Confsal ritiene che essa vada ricondotta ad un accordo di livello nazionale con le OOSS.
La richiesta è in linea con la convinzione che l’erogazione di compensi al personale, a qualsiasi qualifica appartenga, deve essere ricondotta a criteri e modalità che discendono da accordi negoziali per garantire la necessaria oggettività e imparzialità.
La Cisl scuola ha richiamato la difficile condizione dei dirigenti scolastici, soggetti ad alti carichi di lavoro in una sostanziale solitudine amministrativa. E' stato evidenziato come siano spesso costretti a supplire l’assenza degli Enti locali, le tante incombenti responsabilità cui sono esposti per la sicurezza degli edifici o per situazioni sulle quali non hanno poteri di intervento, come è avvenuto ad esempio nel caso degli appalti di pulizia delle scuole, o come frequentemente accade con molteplici richieste che comportano incombenze rilevanti e pressanti.
A fronte dell’elevata professionalità richiesta e dell’ampiezza delle responsabilità attribuite, la situazione retributiva non è certo adeguata, essendo oltretutto caratterizzata da un’ingiustificabile differenziazione sia all’interno della categoria che verso le altre dirigenze dello Stato. Sono stati sollecitati, interventi di semplificazione degli impegni burocratici, chiedendo anche di garantire forme di assistenza e di supporto legale per le numerose situazioni di contenzioso che i dirigenti devono affrontare e gestire. Sul versante del reclutamento, è stata sottolineata l’urgenza che riveste l’emanazione del concorso tanto a lungo rimandato. Il numero delle reggenze infatti è tale che il sistema rischia di implodere. Relativamente al sistema di valutazione dei dirigenti, la Cisl Scuola ha ribadito ancora una volta quanto sia importante considerarlo e gestirlo come strumento di miglioramento e sostegno alla professionalità. Poiché sono di tutta evidenza la rilevanza e la delicatezza di tutto ciò che attiene alla valutazione e ai suoi processi, abbiamo proposto che per quest’anno non si dia corso ai previsti effetti retributivi, a nostro avviso da definire comunque con un’intesa nazionale.
Terminati gli interventi, Fedeli ha indicato due strade da seguire:
- l’urgenza del concorso per dirigenti scolastici sul quale a brevissimo sarà fornita l’informativa sindacale a partire dal nuovo testo del regolamento che supera le osservazioni del Consiglio di Stato, del MEF e della Funzione Pubblica e consente una semplificazione delle procedure
- la possibilità di discutere e condividere i contenuti dell’Atto di indirizzo all’ARAN per il rinnovo del contratto della nuova Area della dirigenza dell’Istruzione e della Ricerca, dando valore ai temi della professionalità e della responsabilità e nel rispetto dell’Intesa del 30 novembre 2016
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