Arriverà con lo stipendio di ottobre il bonus da 500 euro per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti previsto dalla Buona scuola. Un budget annuale a disposizione per l'acquisto di software, hardware e corsi di aggiornamento, ma anche per l'acquisto di libri o per assistere, a spettacoli teatrali e cinematografici. In attesa della pubblicazione del decreto, previsto entro qualche giorno, restano da chiarire le modalità di rendicontazione, per evitare che la cifra spesa possa non essere giustificata se non aderente allo scopo del bonus.
Sulla questione è intervenuto il sottosegretario Davide Faraone che rassicura l'emanazione a breve di un provvedimento che regolerà la rendicontazione dei 500 euro.
A beneficiare dei 500 euro previsti dalla legge 107, che arriveranno "liquidi" sul prossimo stipendio, nella busta paga, soltanto i docenti a tempo indeterminato, compresi coloro che sono appena stati assunti ma solo per chi ha accettato di raggiungere la sede assegnata e non ha nomina solo giuridica. Fuori i precari e però potrebbero averla entro il 31 dicembre se assunti in ruolo in fase C.
Dal 2016 invece sarà distribuita a tutti gli insegnanti una carta elettronica con una disponibilità di 500 euro ricaricata ogni anno, se spese per intero. Diversamente la carta sarà ricaricata solo della cifra spesa durante l'anno precedente per raggiungere un montante di 500 euro.
Ma sulla rendicontazione delle spese andrà fatta molta attenzione visto che una spesa rendicontata in maniera inadeguata o incompleta potrebbe vedersi non riconosciuta l'acquisto dai revisori dei conti chiamati a spulciare tutte le fatture e ad approvare le spese. Saranno loro infatti che ogni anno, dovranno pronunciarsi sulle fatture e le attestazioni di pagamento sui beni e i servizi acquistati con la Card dell'insegnante consegnate in segreteria entro il 31 agosto dai docenti.
Una procedura che sembra già prestarsi a discrezionalità se non saranno chiarite con certezza le spese e gli acquisti ammessi dal bonus.
Per ora è certo che i 500 euro in arrivo per i docenti potranno essere spesi per attività di formazione e aggiornamento coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle Istituzioni scolastiche (la cui definizione è stata già rinviata al 15/01/2016) e del Piano nazionale di formazione previsto dalla Buona scuola. Va detto che la somma attribuita in busta paga riguardo alla dichiarazione dei redditi non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile quindi è esente da tasse e non costituirà reddito aggiuntivo anche se non speso.
Il decreto firmato il 22 settembre specifica che sarà possibile l'acquisto di libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste, ma anche hardware e software o l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale.
Allo stesso tempo il bonus può essere utilizzato anche per assistere a "rappresentazioni teatrali e cinematografiche" e visitare "musei, mostre ed eventi culturali, oltre che spettacoli dal vivo".
Su tutto ciò si spera che il provvedimento in arrivo che regolerà la rendicontazione chiarisca se ci saranno restrizioni sulla spendibilità del bonus riferite all'essere o meno in linea col profilo professionale di ciascun docente e quanto tutto ciò possa essere accertato o meno a discrezione dei revisori dei conti chiamati a pronunciarsi sulle spese documentate.
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