Sabato 25 aprile un fortissimo terremoto ha colpito il Nepal causando più di duemila morti e la distruzione di centinaia di edifici. Secondo fonti riprese dal New York Times, sono morte più di 2.400 persone.
La capitale Katmandu, a circa 80 chilometri dall’epicentro del terremoto, è stata colpita in maniera particolarmente dura: almeno 700 persone sono morte in città e moltissimi degli edifici storici che ogni anno attiravano migliaia di turisti sono stati distrutti o danneggiati. Katmandu e il suo immediato circondario ospitano sette aree monumentali che formano un unico sito considerato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità con una superficie complessiva di quasi due chilometri quadrati.
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Il numero dei morti è salito progressivamente nel corso delle ultime ore. Ci si aspetta che salga ulteriormente: i soccorsi stanno proseguendo. Il Nepal è una zona particolarmente sismicaperché si trova nel punto dove la placca indiana si scontra contro la placca eurasiatica. Il terremoto ha provocato delle valanghe sul Monte Everest,distruggendo parzialmenteun campo base e uccidendo 17 persone. Si tratta del peggior disastro di sempre avvenuto sul monte Everest, del peggior terremoto che ha colpito il Nepal dal 1934, quando morirono 8.500 persone. Diversi paesi del mondo si sono offerti di aiutare le operazioni di soccorso in Nepal e per la successiva ricostruzione. Soccorsi che, tra l’altro, risultano essere molto complicati anche a causa delle interruzioni delle linee telefoniche e di internet.
E noi, qui, in Italia, purtroppo, non possiamo che assistere inermi a tale disastro.
La politica italiana calca le scene dei nostri TG e Mr Renzi la fa da padrone incontrastato sulle prime pagine dei nostri quotidiani. Ma non solo! Anche nella nostra vita quotidiana, tale disastro sta passando in sordina…. Perché nelle scuole italiane, nell’ ambiente della scuola in generale, nelle famiglie della maggior parte dei docenti italiani, negli ultimi giorni non si fa che parlar d’altro: SCIOPERO SI, SCIOPERO NO…, sciopero come protesta contro la morte della scuola pubblica o sciopero come strumentalizzazione delle sigle sindacali…e così via….
Ed allora sul web inizia a circolare un bel quesito: la possibilità o meno di devolvere l’intero importo (ca. 80€) della giornata di sciopero di ciascun docente, prevista per il 5 Maggio, in beneficenza alla popolazione nepalese.
Di qui l’appello a chi ci governa: consentire di donare i soldi che perderemo in busta paga per scioperare contro un DDL incostituzionale e privo di fondamenta.
Svegliamoci, italiani…. E iniziamo a mobilitarci, non solo con chiacchiere, ma fattivamente!!!
E facciamo in modo che i soldi che perderemo scioperando vengano utilizzati non per riempire le tasche del nostro Governo, ma per una giusta e meritevole causa.
Anche tale atto sarà da alcuni interpretato come strumentale a secondi fini, ma almeno questo fine..….giustifica qualsiasi mezzo!!!