convegno la buonascuolaConcluso l'intervento del Ministro Giannini all'evento del Governo sulla Riforma la #BuonaScuola ancora in corso a Roma e seguito in diretta video da PSN. L'intervento ha lasciato molto perplessi i docenti che si attendevano finalmente chiarezza sulle immissioni in ruolo promesse a suo tempo e che avrebbe dovuto prevedere inizialmente lo svuotamento delle GAE e l'immissione di 150 mila precari. Queste le parole della Giannini, molto vaghe e senza riferimenti certi al piano che sarà portato entro fine febbraio in Consiglio dei Ministri:


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"il ministero ha fatto un lavoro immenso in questi mesi. Un lavoro di grande respiro che ha visto questo primo anno di governo concentrato soprattutto sulla scuola. La scuola italiana è stata la prima scelta del governo renzi, con un programma che ha visto la scuola al primo posto nella politica. E' una scelta politica, ma anche culturale e sociale. La parola che mi viene in mente pensando a questo primo anno di governo è: coraggio. 

La riforma l'abbiamo fatta con un'altra parola d'ordine: visione d'insieme. Ce ne renderemo conto quando presenteremo la riforma nel dettaglio.

Voglio ricostruire il percorso che abbiamo fatto. Se ne sono scritte molte e dette altre.

In particolare su precariato ed assunzioni, il ministro continua il suo intervento:"Sei mesi fa il Governo ha presentato un progetto educativo, una proposta articolata, dettagliata per passare dalla scuola che possiamo alla scuola che vogliamo.

Questa scuola ha come cardine le assunzioni e tornare ad assumere solo con il concorso. Intenzione dopo due mesi di consultazione. Le intenzioni non sono cambiate, il dibattito ci ha consentite di aggiustare il tiro. I criteri sono i fabbisogni della scuola, con le cattedre vacanti che vengono ricoperti con i precari e il fabbisogno di domani, perché abbiamo voluto attuare l'autonomia della scuola, con l'organico funzionale. Le cattedre scoperte non sono divise equamente in tutta la penisola, i docenti in più anche per contrastare la dispersione scolastica. Non vogliamo dimenticare il sostegno, non ci saranno più "le stanzette del silenzio degli innocenti". La precarietà a qualcuno ha fatto comodo, un serbatoio di persone. I costi sono stati economici: 876 mln di euro nel 2014 per coprire le supplenze. E' un costo culturale perché personale poco motivato, ed è costo sociale, perché essere precari non consente farsi una vita."

Nulla quindi di certo su quali saranno i docenti precari assunti e sul criterio che saranno adottati, solo un impegno molto vago e un riferimento alla diversa distribuzione delle disponibilità sul territorio italiano. Parole che lasciano intravvedere la possibilità sempre più concreta e già ampiamente svelata anche in alcuni recenti articoli che le assunzioni non svuoteranno le GAE, tagliando fuori probabilmente i docenti che da anni non insegnano su classi di concorso ormai affossate dalla riforma Gelmini.

Ultimi interventi del Ministro Giannini su autovalutazione delle scuole, anche queste molto vaghe come ormai ci hanno da sempre abituato i rappresentanti di questo Governo: "In un anno le scuole consegneranno il piano di autovalutazione, che significa miglioramento delle scuole e delle carriere dei docenti. La carriera è un sogno impossibile con il decreto diventerà realtà, con il riconoscimento dell'anzianità di servizio."

Non poteva infine mancare la chiusura sulla scuola digitale con quello che sembra solo uno slogan: "Non è solo computer e è un ribaltamento di un paradgma epistemologico con un ambiente e organizzazione didattica aggiornato"