L' 11 aprile scioperano i precari della scuola. Per capire le motivazioni della protesta, pubblichiamo il comunicato e la locandina inviataci in redazione dal gruppo fb "Precari uniti contro i tagli" sullo sciopero dell' 11 Aprile che vedrà manifestare i precari davanti al Miur. Di seguito il comunicato:
"Non c'è nulla di meglio, per evitare di affrontare un problema, che fingere di occuparsene con annunci ed eventi plateali che nascondano l'indifferenza sostanziale e funzionale a un preciso progetto politico. Il Pd lo sa bene: il 10 marzo scorso, infatti, ha organizzato una fallimentare "giornata dell'ascolto" del comparto Scuola (nelle ore in cui la Scuola lavora!) per dare demagogico sbocco e grancassa mediatica ai proclami renziani sulla "centralità" dell'istruzione, sempre ribadita a chiacchiere e mai dimostrata coi fatti, mentre il 21 marzo, giorno della "dignità precaria", la ministra Giannini ha lasciato per ore i docenti e gli ata precari, che le avevano chiesto ufficialmente un incontro, sulle scalinate del MIUR, dove essi erano in presidio, rifiutandosi, alla fine, di riceverli e confrontarsi con loro. Un atto gravissimo, uno schiaffo al movimento dei precari, che contribuisce a rendere tesi e diffidenti gli operatori della Scuola e che, soprattutto, testimonia il concreto disprezzo dell'attuale governo verso i problemi annosi della Scuola, e segnatamente verso i precari, ultimamente addirittura assimilati, con protervia intollerabile, considerato l'alto numero di scandali e inquisiti nella vita politica del paese, a una "piaga" da sanare, come se fossero i lavoratori sfruttati, il problema, e non l'indebita iterazione dei contratti a tempo determinato (violazione della L. 70/1999CE), per la quale l'Ue ha ammonito il governo, minacciando sanzioni. Nella stessa giornata, in altre piazze d'Italia, esponenti del PD, sollecitati dai docenti in lotta, negavano ipocritamente le evidenti intenzioni del governo, che non ha accolto nessuna delle richieste che essi avanzano a partire dal 2008 e di cui avrebbero voluto discutere con la neoministra: ritiro dei disastrosi tagli Gelmini; assunzione dei precari, docenti ed ata, relativamente ai quali è atteso, per il prossimo 27 marzo, un vincolante pronunciamento della Corte Europea; soppressione della legge Fornero per lo sblocco del turn-over; blocco delle sperimentazioni del percorso di studi superiore in 4 anni; ritiro delle confuse direttive sui BES; eliminazione dei test Invalsi, che ottundono le intelligenze e accrescono le sperequazioni; ripristino del pagamento delle ferie non godute ai precari, un vero e proprio "scippo" sancito dalla Spending Review. Riteniamo che un governo che non attui queste misure non sia minimamente credibile quando parla di rilancio della Scuola. Oltre che offesi dall'inspiegabile e immotivato rifiuto della ministra, non certo in linea con le stucchevoli dichiarazioni del governo sulla necessità del dialogo, siamo estremamente allarmati dalle affermazioni della Giannini relative alla sua volontà di riversare altri fondi pubblici sulle scuole private e confessionali e di assimilare definitivamente la scuola pubblica a un'azienda, conferendo ai dirigenti il potere di assumere, licenziare e castigare i docenti: una vera e propria "soluzione finale" per la Scuola libera, inclusiva e in linea con le idealità costituzionali, giustificata col trito refrain del "merito", che proprio un governo sottrattosi all'esame del voto popolare dovrebbe avere pudore anche ad evocare. Data la gravità della situazione, noi precari facciamo appello a tutti i lavoratori della Scuola affinché aderiscano e partecipino compattamente allo sciopero che abbiamo indetto per il prossimo 11 aprile, cui hanno già aderito i sindacati USI-AIT, CUB e SLAI Cobas per il sindacato di classe. Dobbiamo pretendere, ora più che mai, rispetto e considerazione per il ruolo, la dignità e la libertà dei docenti, consapevoli del fatto che non si potrà più rivendicare alcun diritto, se la scuola sarà asservita al profitto."