Il Miur ha pubblicato un avviso nel quale fornisce chiarimenti e informazioni ai cittadini italiani che hanno concluso, in Romania, i percorsi denominati "Programului de studi psichopedagogice, Nivel I e Nivel II" e ne hanno chiesto il riconoscimento in Italia.
Il Miur informa di aver avviato a partire dal 2016 una interlocuzione istituzionale con il Ministero rumeno conclusa nel novembre 2018 con l’invio di una Nota ufficiale.
Nella nota del Ministero rumeno si indica che:
- il possesso del certificato di conseguimento della formazione psicopedagogica costituisce condizione necessaria, ma non sufficiente al fine di ottenere la qualifica professionale di docente in Romania, essendo la condizione principale aver conseguito gli studi post liceali o universitari in Romania;
- l’attestato di conformità degli studi con le disposizioni della Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali per i cittadini che hanno studiato in Romania, al fine di svolgere attività didattiche all’estero, si rilascia al richiedente, solo nel caso in cui quest’ultimo ha conseguito in Romania sia studi di istruzione superiore/post secondaria sia studi universitari.
Alla luce di quanto detto sopra, il Ministero rumeno non riconosce la formazione svolta dai cittadini italiani.
Tali percorsi non soddisfano i requisiti giuridici per il riconoscimento della qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2005/36/CE e successive modifiche, e pertanto le istanze di riconoscimento presentate sulla base dei suddetti titoli sono da considerarsi rigettate.
Inoltre, il Miur ha affrontato anche la questione della specializzazione su sostegno e del relativo riconoscimento in Italia, precisando che l’insegnamento su sostegno in Romania rientra nell’ambito dell’educazione speciale, in apposite scuole speciali, e non nelle classi comuni come avviene in Italia.
Pertanto, non c’è corrispondenza con l’ordinamento scolastico italiano che prevede che gli alunni con bisogni educativi speciali studino nelle classi comuni con il supporto dell’insegnante di sostegno e non frequentino scuole speciali a loro dedicate.
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