Nulla di concreto è venuto fuori dall'incontro tra i sindacati e il Ministro, alla luce del rischio evidenziato da PSN nei giorni scorsi, circa la validità dell'anno di prova per i docenti neo immessi su classi di concorso differenti. Riportiamo stralcio del resoconto
Formazione docenti e anno di prova
Il segretario generale della FLC CGIL ha osservato che il piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla legge 107/15 ha portato nelle scuole una platea composita di docenti che in alcuni casi vantano un’esperienza didattica pluriennale, in altri non hanno avuto precedenti esperienze di insegnamento. Tutti questi docenti svolgeranno il loro primo anno di ruolo in un contesto di grandi cambiamenti, spesso in servizio in regioni diverse da quelle di residenza o impegnati in supplenze annuali di tipologia diversa da quella del contratto a tempo indeterminato. Pantaleo ha chiesto al Ministro che per questi docenti rimangano vigenti le regole dello scorso anno e venga utilizzato il concetto di classi di concorso affini, dal momento che l’algoritmo utilizzato per le assunzioni in molti casi ha consegnato agli aspiranti il ruolo in una classe di concorso diversa da quella sulla quale hanno il maggior punteggio. Anche rispetto alla frequenza dei 120 giorni di attività didattica, dovrà essere precisato che la dicitura usata dalla legge si riferisce alle attività da svolgere dal 1 settembre al 30 giugno e che, in caso di part time verticale, il numero dei giorni va riparametrato ai fini del superamento dell’anno di prova.
Formazione iniziale e accesso al ruolo nella scuola secondaria.
Sul tema della formazione iniziale, Pantaleo ha sollecitato l’apertura di un tavolo di confronto per stabilire i limiti della delega prevista dalla legge 107/15 per la revisione del sistema di accesso alla scuola secondaria di secondo grado. Il sistema proposto dalla legge cambia infatti completamente le regole esistenti, introducendo competenze di carattere contrattuale in un percorso di tenure track che mal si concilia con la professione docente. Perciò il concorso deve essere la fase finale dell’accesso al ruolo, completata dall’anno di prova che deve rimanere materia contrattuale.
In conclusione l’incontro con la Giannini è stato molto deludente, le istanze portate al tavolo di confronto sindacale sono rimaste ancora una volta inevase e inascoltate.
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