Con un titolo da film horror della saga “non aprite quella porta”, UNICOBAS Scuola sta diffondendo un comunicato dai contenuti decisamente “fantasiosi”, ed in un momento poco favorevole a digerire le boutade del sindacato.
Nonostante le buoni intenzioni che sicuramente animano questa impetuosa “chiamata alle armi”, che il segretario D'Errico muove con tanta passione drammaturgica, l'articolo è pieno di inesattezze imbarazzanti. Cosa dice in sostanza UNICOBAS Scuola?
Dice che a seguito di due note emanate dal Ministeri ( 2805 dell'11-12-2015 e 2852 del 05-09-2016) si configurerebbe “un organico dell’autonomia nel quale TUTTI perderebbero la TITOLARITÀ” ed in particolare a seguito della formazione di “cattedre miste”. Nessun docente ante legem dovrebbe accettare quindi di cedere ore di posto comune ai colleghi neoassunti su “potenziamento”, in quanto le ore di potenziamento sarebbero responsabili della perdita della titolarità, in sintesi responsabili di una “contaminazione “ da parte della 107 a tutto “l'organismo” scuola.
Tale affermazione di D'Errico non trova però nessun riscontro né nella Legge 107/15 né nelle note a cui lui stesso fa riferimento, soprattutto in merito ad un mettere impropriamente in relazione il “potenziamento” (che infatti il segretario non sa più come chiamare) con la titolarità.
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Di fatto, che piaccia o no, la L.107/15 dispone, secondo i comma 63 e 68, dall'anno scolastico 2016/2017 la costituzione di un organico unico, l'organico dell'autonomia per l'appunto in cui confluirebbero senza più distinzione “posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa” (comma 63). Anche nella nota a cui si fa più volte riferimento, la 2805 dell'11/12/2015, questa relazione tra posti di potenziamento e perdita di titolarità non trova alcuna conferma. L'unico passaggio nella nota suddetta, in cui si affronta la questione, non fa che ribadire quanto già indicato dal comma 63. “l’organico dell’autonomia, pertanto, andrà gestito in modo unitario, in modo da valorizzare le professionalità di tutti i Docenti e senza una rigida separazione tra posti comuni e posti di potenziamento, che dovranno gradualmente integrarsi”.
La perdita di titolarità, e la transizione quindi di fatto degli ante-legem sotto l'egida della 107 (incarichi, triennali, chiamata diretta), come anche D'Errico poi precisa, avviene esclusivamente in questi due casi: esubero/ soprannumero e richiesta di mobilità territoriale e professionale (comma 73). Ancora più precisamente, non è occupare ore di potenziamento che comporta il confluire all'interno della nuova situazione contrattuale inaugurata dalla 107/15, ma bensì l'assegnazione agli ambiti territoriali, così come specificato dal comma appena citato, il comma 73, che comporta esattamente la perdita di titolarità di sede acquisendo titolarità su ambito. E' l'ambito, insomma non il potenziamento, la fatidica “porta” che contrariamente a quanto UNICOBAS afferma, apre al “fantastico mondo della 107”.
L'errore che fa D'Errico è associare in modo improprio i posti di potenziamento alla perdita della titolarità e al marchio di fabbrica 107, come creare una relazione univoca tra neoassunti e posti di potenziamento, che la legge di fatto non prevede (L. 107/15 comma 79), probabilmente ritenendo il segretario che una divisione tra titolari vecchia maniera e nuova maniera possa evitare il contagio.
Un neoassunto a marchio 107 non è che insegnando su una cattedra curricolare riacquista la titolarità come un cieco riacquista la vista, come esattamente il contrario: un ante legem non perde la vista insegnando su potenziato, né la titolarità. Insomma l'“interpretazione” UNICOBAS, come quello che propone a rimedio, pare molto ingenua, oltre che una forzatura, che sfocia nella demistificazione del testo normativo.
Pare si faccia tra l'altro anche un po' di confusione tra titolarità e assegnazione delle ore e classi, relazione che nulla ha a che fare con la graduatoria interna di istituto, che la Legge 107 non ha intaccato, E appunto alle graduatorie che i sindacati dovrebbero invece interessarsi chiedendo di specificare nel prossimo CCN della mobilità che le scuole dovranno costituire graduatorie interne d'istituto uniche per ogni cdc a prescindere dal OD o dal potenziamento chiarendo, come aveva già chiesto PSN in questo pezzo, i meccanismi per l'individuazione dei soprannumerari.
Detto questo la 107/15 è senz'altro una cattiva legge e su questo D'Errico ha assolutamente ragione, come ha ragione sul potenziamento a cui il rischio demansionamento si associa in maniera pericolosamente strutturale, come ha ragione sulla necessità di difendere una titolarità di sede, la libertà e la dignità dell'insegnamento, e su tutto che di questa legge non piace a chi l'ha contestata. Però qua il problema è un altro: il sindacato non ha mai ragione quando anziché informare correttamente gioca a confondere, e direi anche dividere. L'unità all'interno della categoria si conquista in altro modo, non certo con lo “spezzatino” di insegnanti pure da parte sindacale. La classe docente credo meriti di più di essere invitata al tavolo di chi moltiplica le mele avvelenate.
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