Ancora una volta PSN è stato facile profeta sul destino della contrattazione sulla mobilità. Saltano tutte le scadenze per il Miur riguardo l'ordinanza che deve dare il via alle operazione di mobilità e che aveva già date molto ravvicinate e difficili da rispettare. Ordinanza che non è stata ancora emanata e che doveva ricevere il parere favorevole di Ministero dell'economia (MEF) e della Funzione Pubblica.
Dalle indiscrezioni filtrate infatti, il ministero guidato da Marianna Madia ha sollevato notevoli rilievi sulla bozza di contratto siglato dal Miur con le organizzazioni sindacali.
E non poteva essere che così visto quanto scriveva PSN già il 12 gennaio 2016, quasi 3 mesi fa in un articolo dove nel far presente che non fosse stato utilizzato il grimaldello della legge di stabilità per modificare la legge 107 per le deroghe introdotte, mettevamo in guardia le categorie di docenti che esultavano per le concessioni ottenute riportate dai sindacati come grandi conquiste.
Scrivevamo infatti testualmente "... , sentiamo il dovere di evidenziare quel che non è stato messo in luce dalle diverse testate specializzate: il contratto collettivo NON può prevedere qualcosa che sia difforme da quel che è normato dalla legge 107. Non solo: è la stessa legge 107 a blindare il proprio contenuto. Infatti, nel comma 196 recita così: "Sono inefficaci le norme e le procedure contenute nei contratti collettivi, contrastanti con quanto previsto dalla presente legge." In sostanza, eventuali difformità rispetto a quanto indicato dalla legge 107 non possono che essere ILLEGITTIME."
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Dunque è il comma 196 stesso delle legge 107 a impedire modifiche e deroghe con contrattazione collettiva e sembra sia assurdo non averne tenuto minimamente conto sia da parte ei sindacati confederali sia da parte del Miur. Un atteggiamento che in un paese serio avrebbe portato alle dimissioni sia dei vertici sindacali che del ministro dell'istruzione di fronte ai rilievi inevitabili degli altri ministeri.
Le perplessità sollevate dalla Funzione Pubblica vertono, infatti, proprio sulle deroghe concesse per i docenti assunti precedentemente al 2014/15 a cui il contratto siglato riserverebbe una mobilità su sede scolastica e non su ambito, come invece previsto dalla legge 107 della Buona scuola.
Il problema è che la deroga viola e disapplica il comma 73 che ha previsto mobilità di tutti i docenti (indistintamente anche per gli assunti precedentemente alla sua emanazione) su ambito.
Sono pertanto inefficaci le norme contenute nel contratto collettivo in quanto in contrasto con questo comma 73 e dunque inefficace proprio come già preannunciava mesi fa PSN.
Tra i rilievi sollevati anche i criteri adottati per procedere alla chiamata diretta dei prof, rinviata ad una successiva sequenza contrattuale ancora tutta da scrivere, la mobilità nei licei musicali e il trattamento dei docenti di sostegno delle superiori delle DOS (Dotazioni Organiche di Sostegno).
Docenti di sostegno assunti entro il 2014/15 che abbiamo giù avuto modo di sottolineare a quale caos siano stati sottoposti per la domanda di assegnazione di titolarità su sede prevista dal comma 2 dell'art. 7 del ccni della mobilità a cui alcuni Uffici Scolastici negherebbero la possibilità di chiedere successivamente trasferimento provinciale o interprovinciale (o anche entrambi) nel caso di assegnazione della sede di titolarità.
Una possibilità comunque garantita a prescindere dall'ottenimento della titolarità richiesta assicurando loro la partecipazione alle operazioni di mobilità a prescindere dall'esito della domanda stessacome recita il successivo comma 3 dell'art. 7 che riportiamo testualmente: "3. L’assegnazione deve essere disposta dal competente Ufficio entro il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili ai fini delle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2016/17, garantendo, comunque, all’interessato di produrre istanza di trasferimento nell’ambito dei trasferimenti di cui all’art.6."
Una situazione di impasse incredibile che tiene col fiato sospeso i previsti 250 mila docenti che saranno interessati dalle prossime procedure di mobilità alla ricerca di un posto vicino casa. Diretta conseguenza a questo punto di tale situazione di impasse potrà essere solo un applicazione senza deroghe alla mobilità con mobilità solo su ambito e non più su sede solo per alcune categorie di docenti.
Trasferimento quindi sugli ambiti per tutti in ciascuna delle fasi previste, effettuato in base al punteggio di mobilità, con la successiva proposta di incarico, decisa a discrezione del Dirigente scolastico, anche se nel rispetto di quanto stabilito nel comma 80 (“Sono valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. La trasparenza e la pubblicità dei criteri adottati, degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti sono assicurate attraverso la pubblicazione nel sito internet dell'istituzione scolastica”).
Nei prossimi giorni un incontro tra Miur, Funzione pubblica e Ragioneria generale proveranno ad incontrarsi in un estremo tentativo di trovare una via di uscita che salvi l'accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali.
E' molto più probabile però che il Miur possa a questo punto tentare la via di un decreto unilaterale, che non potrà che tenere conto della stesura originaria della legge 107, per evitare che i ritardi finora accumulati sull'intesa compromettano il regolare avvio del prossimo anno scolastico facendo saltare anche la tempistica delle nomine in ruolo e a tempo determinato, che potrebbero slittare a settembre.
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