Si è tenuta oggi al MIUR l'incontro con i sindacati per l’informativa sugli organici del personale docente per l’a.s. 2018/19, un incontro molto atteso dal personale docente sia di ruolo che precario per avere una idea di quante possibilità avranno con le prossime operazioni di mobilità e di immissioni in ruolo per ottenere l'agognato trasferimento o essere assunti. Ma dall'incontro non sono giunte buone notizie vista la volontà del Miur di procedere a stabilizzare in organico di diritto solo 3530 cattedre e soltanto su posti comuni.
Durante l’incontro, risultato del tutto interlocutorio, il MIUR ha illustrato il quadro dei posti aggiuntivi in organico che si prevedono per il prossimo anno scolastico:
- la miseria di 3530 in tutta Italia i posti da consolidare in organico di diritto, tutti su posti comuni;
- 800 posti di potenziamento destinati all’Infanzia ma sottratti all’attuale organico potenziato;
- 1.162 saranno i posti aggiuntivi per la riforma degli Istituti Professionali
Questo il numero dei posti variati complessivamente in organico e senza alcuna stabilizzazione dei posti di sostegno che ricordiamo sono stati 40 mila solo quelli in deroga e che non saranno dunque stabilizzati in organico di diritto vanificando quindi le operazioni di mobilità per i tanti docenti di sostegno che sono al Nord con la concreta possibilità di tramutare in una "farsa" qualsiasi concorso, compreso il riservato, che senza trasformazione delle migliaia di cattedre già disponibili in organico di fatto nell'organico di diritto rischia di essere una grande presa in giro per i partecipanti con la prospettiva concreta, per i prossimi anni, di procrastinare il precariato di insegnanti vincitori concorso, insegnanti abilitati, insegnanti specializzati sul sostegno di tutti gli ordini e gradi.
Nell'informativa il Miur ha fatto presente che l'incremento, seppur minimo, tiene conto del calo del numero degli alunni di circa 21.000 unità (-90.000 nell’ultimo triennio), tuttavia non tiene certamente conto che complessivamente le supplenze annuali sono state complessivamente superiori alle 100 mila unità buonissima parte su posti in organico di fatto. Le organizzazioni sindacali, in un comunicato congiunto hanno dichiarato che non sia stata assolutamente consideratala necessità di mettere in campo una politica lungimirante in materia di organici, finalizzata all’ampliamento dell’offerta formativa.
Inaccettabile il ruolo del MEF che taglia invece di investire e traduce l’impegno di spesa di circa 150 milioni definiti nella legge di bilancio 2018 e oggetto dell’accordo del 22 dicembre 2017 soltanto in 3.530 posti aggiuntivi. Non si ritiene inoltre condivisibile la scelta di non stabilizzare i posti di sostegno: poiché ogni anno da tempo vengono attivati migliaia di posti in deroga, se ne deve dedurre che si tratta di posti necessari che andrebbero pertanto stabilizzati. Appare poi del tutto inaccettabile l’aver ricavato l’organico potenziato dell’Infanzia all’interno dell’attuale organico, a discapito degli altri ordini di scuola. Parimenti inaccettabile che, come dalle previsioni del Miur, vengano tagliati posti al sud. Questa decisione rischia di non garantire la continuità didattica per i ragazzi e nello stesso tempo di ridurre la possibilità per molti docenti di avvicinarsi a casa.
Va “fotografata” la situazione relativa all’organico delle regioni del sud, mentre occorre incrementare i posti nelle realtà in cui la popolazione scolastica è in aumento. Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno posto anche il problema della carenza di organico del personale educativo e sollecitato un’informativa specifica. Per questi motivi si è chiesto un aggiornamento del confronto, con la possibilità di allargare l’analisi ad ulteriori dati. Il prossimo incontro è previsto per il 29 marzo alle 9,30. Resta confermata la richiesta di stabilizzare tutti i posti indispensabili al funzionamento delle scuole, compresi quelli dati in deroga sul sostegno, nella convinzione che anche la stabilità del lavoro contribuisca a garantire la miglior qualità della didattica.
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