MIUR giorno

E' stata raggiunta nella serata di ieri, l’intesa tra MIUR e Ministero dell'Economia e delle Finanze sull’attuazione della norma inserita in legge di Bilancio che prevede la trasformazione di 15.100 posti dell’organico di fatto, assegnati ogni anno a supplenti, in altrettanti posti dell’organico di diritto da coprire con docenti di ruolo con contratti a tempo indeterminato;

a questi si aggiungeranno i posti rimasti liberi a seguito dei pensionamenti (circa 21.000) e i posti già vacanti e disponibili (circa 16.000), per un totale di circa 52.000 posti per le assunzioni a tempo indeterminato che serviranno a garantire maggiore continuità didattica e a dare una risposta alle legittime aspettative delle precarie e dei precari storici e delle vincitrici e dei vincitori del concorso.

Le procedure di assunzione avverranno nel corso di questa estate con decorrenza dei contratti dal primo settembre.

“La scuola merita questo riconoscimento”, spiega la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli. “Trasformare ciò che oggi è organico di fatto in organico di diritto significa scegliere di continuare a investire sulla qualità della formazione delle e dei docenti, mettendo al centro gli interessi di studentesse e studenti, famiglie, insegnanti. L’intesa raggiunta, è “frutto dello sforzo comune” compiuto dal Miur e dal Mef nell’effettuare i necessari calcoli a partire da quanto stanziato per questo capitolo nella legge di Bilancio 2017”.

Andremo avanti con le assunzioni”, sottolinea la Ministra, facendo riferimento ai posti derivanti da turnover e concorsi, “e continueremo ad operare trovando le condizioni per rendere l’insieme degli organici scolastici sempre più formati”. Quello compiuto ora “è un ulteriore passo importante nel percorso aperto con la Buona scuola”; “l’obiettivo adesso è quello di garantire a studentesse e studenti di trovare tutte le docenti e tutti i docenti in cattedra a settembre fin dal primo giorno di scuola”.

"La trasformazione di incarichi di fatto con l'inserimento nell'organico stabile del personale docente è parte di un processo complessivo di riforma che procede senza interruzioni.Una gestione avveduta e lungimirante delle finanze pubbliche è una condizione necessaria per sostenere il percorso delle riforme e ne rende possibile l'attuazione"- è il commento a caldo del Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan.

 

 

La collaborazione tra le due Amministrazioni è stata fondamentale per raggiungere questo risultato, che conferma il continuo impegno del Governo in favore dell’istruzione scolastica. L'intesa prevede il monitoraggio dell'evoluzione dell'organico con l'obiettivo di contenere il fenomeno del precariato e garantire continuità nello svolgimento dell'attività didattica.

 

Comunicato unitario OO.SS.

La decisione di assumere a tempo indeterminato, dal prossimo settembre, 52.000 docenti costituisce certamente un fatto positivo, in direzione di due obiettivi che sono da tempo al centro della nostra attenzione e delle nostre iniziative: dare alle scuole le risorse indispensabili per il loro miglior funzionamento in termini di efficacia e qualità; ridurre la precarietà del lavoro, fonte di notevole disagio per le persone e per il servizio, di cui compromette il buon andamento e la continuità.È chiaro tuttavia che non sono soddisfatte appieno le reali esigenze, vengono totalmente e inspiegabilmente esclusi dalle stabilizzazioni l’intero settore del personale ATA e il personale educativo, né sono utilizzate fino in fondo le opportunità derivanti dalle risorse rese disponibili dalla legge di bilancio, per le resistenze opposte dal MEF anche rispetto alle stesse elaborazioni del MIUR. Un braccio di ferro protrattosi per settimane ha finito per ridimensionare gli effetti di un’operazione che avrebbe potuto e dovuto avere maggiore consistenza. Con criteri meramente ragionieristici il MEF realizza qualche risparmio cui corrisponde però un pesante costo pagato dalle scuole e dal personale. Più in dettaglio, è il caso di precisare che le 52.000 assunzioni costituiscono in buona parte (21.000 unità) il semplice rimpiazzo del personale andato in pensione; per circa 16.000 consentono la copertura – senza ulteriori aggravi economici - di posti già vacanti e disponibili in organico di diritto. Restano quindi 15.000 circa le stabilizzazioni derivanti dal consolidamento in organico di diritto di posti esistenti in organico di fatto. Non posti in più, dunque, ma quelli di cui le scuole non potrebbero mai fare a meno, pena l’impossibilità di svolgere l’ordinario servizio. Posti che ammontano, attualmente, a oltre 30.000 e dei quali, pertanto, se ne stabilizza la metà. Ovvio che consolidare 15.000 posti  è un passo avanti rispetto ai 9.600 su cui inizialmente si era detto disponibile il MEF: ma è molto meno di quanto lo stesso MIUR, nei suoi conteggi, aveva indicato come obiettivo perseguibile a fronte delle risorse disponibili (25.000). Per questa ragione continueremo a incalzare il Governo, anche alla luce dei riferimenti fatti dalla stessa ministra Fedeli a ulteriori verifiche in sede di predisposizione della prossima legge di bilancio, perché sia ripreso con più determinazione un percorso di contrasto alla precarietà attraverso la stabilizzazione dei posti di lavoro di cui la scuola ha assolutamente bisogno per svolgere efficacemente il suo servizio.Nel frattempo denunciamo come assolutamente intollerabile la totale assenza di interventi di stabilizzazione nell’area del personale ATA ed educativo, dove le assunzioni compenseranno unicamente i pensionamenti senza alcuna considerazione per i tanti precari che lavorano sui posti disponibili, presenti non solo nell’organico di fatto, ma anche, e da anni, sullo stesso organico diritto. Ciò manifesta una grave e inaccettabile sottovalutazione dell’importanza che rivestono le funzioni svolte da questo personale riguardo all’integrazione degli alunni con disabilità, all’assistenza alla didattica, alla gestione sempre più complessa in campo amministrativo.Rivendichiamo pertanto la piena copertura  di tutti i posti vacanti in organico di diritto del personale  ATA .

Passa anche da una diversa e più giusta considerazione di queste mansioni l’impegno che si richiede al Governo per una politica che garantisca in concreto, e non solo a parole, il diritto a una scuola di qualità.