Sulla #BuonaScuola che sta per approdare in consiglio dei Ministri il 27 febbraio potrebbe aggiungersi un ulteriore elemento di forte novità che potrebbe rimescolare in maniera ancora più cervellotica le carte e le possibilità dei docenti che aspettano la stabilizzazione promessa dal Governo Renzi. E' infatti in gran segreto che questo Governo ha lavorato in questi mesi alla riforma delle Classi di Concorso, una riforma certo attesa da anni e già annunciata più volte ma sempre rinviata. E che sia in dirittura d'arrivo lo dimostra un twitt di Alessandro Fusacchia in cui mostra una foto di due Tabelle di revisione Tabella A e B qui riprodotte datate 12 febbraio e che potrebbe essere una versione quasi definitiva. 

TabelleNuoveCDC

 

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E se, come anticipa Gilda Insegnanti, denunciando 

il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali su un argomento di grande importanza per i docenti e per tutta l´organizzazione didattica, nel CdM di venerdì si discuterà anche del Regolamento delle nuove classi di concorsosi prospetta un ulteriore fattore di incertezza sul destino dei precari che sono a caccia dell'agognato ruolo da qualsiasi graduatoria siano selezionati. E ciò è tanto più vero per le cosiddette "classi di concorso atipiche”, attraverso le quali gli insegnamenti che confluiscono in più classi di concorso del vecchio ordinamento vengono “riadattati” in modo funzionale al nuovo sistema attraverso atti normativi espressi sotto forma di decreto e di nota ministeriale. 
Le classi di concorso in base alle quali migliaia di docenti in questi anni hanno sviluppato le loro carriere (graduatorie di istituto, graduatorie per le supplenze e le assunzioni a tempo indeterminato) trovano la loro fonte normativa nel Decreto Ministeriale 30 gennaio 1998, n. 39. Ogni classe di concorso si collega ai percorsi universitari sostenuti e ai titoli culturali e professionali rilasciati, nonché ai rapporti con l’Amministrazione (individuazione della “disciplina’’, dei suoi parametri generali di riferimento e dell’abilitazione all’insegnamento). In tale contesto naturalmente è stato anche svolto il concorso per reclutare i nuovi docenti (D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012).
La revisione delle classi di concorso con nuove tabelle di confluenza pone serie problematiche di gest
ione per le immissioni in ruolo. Non è infatti chiaro quale sarebbe il criterio di gestione per le immissioni che dovranno avvenire su quelle classi di concorso che saranno fuse insieme ad altre in nuovi insegnamenti. Senza criteri certi e chiari che non lascino spazio a discrezionalità come è già successo per gli incarichi annuali per i quali già da anni si adottano tabelle provvisorie di confluenza per le classi atipiche, il caos sarà uno degli elementi più probabili che potrebbe caratterizzare le immissioni in ruolo per parecchie classi di concorso. Ma c'è un'ulteriore problematica di cui pare non si stia tenendo conto: se le eventuali modifiche venissero inserite nei decreti di febbraio sarebbe troppo tardi per intervenire sulle procedure di mobilità degli insegnanti di ruolo per l'a.s. 2015/16 a cui sarebbe negata la possibilità di aspirare ad avere maggiori opportunità di spostarsi su posti sia in organico di diritto che nell'eventuale organico funzionale che sarebbe creato per gestire le immissioni in ruolo su classi di concorso "obsolete" o in esubero dando il via a nuovi odiosi contenziosi le cui spese ricadrebbero su precari e docenti di ruolo
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