Aggiornato 16/10/2017 viste le richieste pervenute concessa breve proroga al 31/10/2017
Aggiornato 26/09/2017 con delega direttamente ai legali per la richiesta delle copie cedolini
Aggiornato 16/10/2017 viste le richieste pervenute concessa breve proroga al 31/10/2017
Aggiornato 26/09/2017 con delega direttamente ai legali per la richiesta delle copie cedolini
E' ancora lontana la conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto del pubblico impiego e che riguarda anche i docenti, tra i meno pagati d'Europa. Una contrattazione che si dilunga da oltre un anno prevedendo un misero aumento di 85 euro a regime solo dopo tre anni che scremato di tasse e contributi previdenziali si ridurrebbe ulteriormente fino a diventare appena 25 euro mensili netti. E questo senza considerare che gli aumenti degli stipendi, per tanti docenti con reddito tra i 24 e 26 mila euro, andrebbero ad azzerarsi con la conseguente perdita del bonus di 80 euro che, tra l’altro, è versato al netto.
Tutto ciò a contraddire, palesemente, le promesse sull’adeguamento degli stipendi dei docenti a quelli europei, con il silenzio assordante di governo e sindacati sugli arretrati spettanti che possono arrivare fino a 12.000 euro come già chiarito in questo articolo di PSN.
Nonostante una sentenza del 2015 della Corte costituzionale abbia eliminato dal nostro ordinamento la norma che disponeva il blocco stipendiale, il rinnovo del contratto non è ancora avvenuto.
Dopo due lunghi anni dalla sentenza nulla è stato fatto per adeguare gli stipendi dei docenti italiani e di tutti i dipendenti pubblici, nonostante un conclamato diritto di ottenere l’adeguamento stipendiale con effetto retroattivo dal mese di gennaio 2010. Solo facili proclami e promesse ad oggi completamente disattese sul rinnovo contrattuale discutendo da oltre un anno di somme comunque risibili e mai retroattive.
Per questo PSN – Professionisti Scuola Network, in convenzione con AGC – Sblocca Stipendi, ha deciso di procedere con un'azione giudiziaria collettiva, cui è possibile aderire su tutto il territorio nazionale italiano, per l’ottenimento dell’adeguamento delle retribuzioni dei docenti di ruolo e precari, a tutt'oggi bloccate da gennaio 2010 e per il recupero fino a 12.000 euro di arretrati quali somme spettanti a titolo di indennizzo e risarcimento.
AGC – Azioni Giudiziarie Collettive è il Dipartimento dello Studio Legale degli Avvocati Vincenzo Rocco e Francesca Testini, Cassazionisti, esperti nella individuazione e proposizione di azioni collettive giudiziarie, con comprovata esperienza in tale modalità di esercizio giurisdizionale dei diritti collettivi.
Il ricorso è fondato sulla sentenza della Consulta n. 178 del 24.06.2015 che ha sancito l’illegittimità costituzionale delle norme che hanno disposto il blocco della contrattazione collettiva nel pubblico impiego.
Il Danno Subito
Ogni dipendente pubblico ha patito un mancato guadagno in busta paga di circa € 12.000,00 complesivi dal 2010 ad oggi.
Ai lavoratori spetta sia l'indennizzo ed il risarcimento quantificati in complessivi € 12.000,00 utilizzando criteri equitativi, indici Istat, confronti con i contratti collettivi privati del medesimo periodo (che non sono stati bloccati e si sono adeguati).
Questi dati sono frutto dell’esame degli indici Istat FOI (da gennaio 2010 ad oggi vi è un incremento del costo della vita del 9,5%).
Le retribuzioni per loro definizione devono essere coerenti con il costo della vita.
Dall’esame dei rinnovi dei contratti collettivi di svariati settori privati in questi ultimi anni, risultano cifre simili a quelle sopra indicate.
L’indennizzo ed il risarcimento devono coprire tutto il decremento del potere di acquisto degli stipendi pubblici in questi ultimi sette anni ed anche gli interessi legali.
In ogni caso, l’importo richiesto sarà assistito nel ricorso collettivo dalla clausola: “Salvo maggiore o minore somma ritenuta di giustizia dall’Autorità giudiziaria”.
L'azione giudiziaria collettiva mira sia ad ottenere da subito un adeguamento stipendiale che a richiedere le somme spettanti a titolo di indennizzo e risarcimento, salvo che il Tar le stabilisca minori oppure maggiori: la quantificazione è un criterio guida di massima utile per comprendere in linee indicative a quanto ammonta il maltolto.
La domanda giudiziale: cosa chiediamo nel nostro ricorso.
1) RISARCIMENTO
Per danni per mancato rinnovo dalla data successiva alla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale. La richiesta è di 200 euro al mese per il periodo successivo al 30 luglio 2015.
2) INDENNIZZO
Per danni per effetto mancato rinnovo dal 2010. La richiesta di indennizzo è di 100 euro al mese per il periodo che va dal gennaio 2010 al 30 luglio 2015.
3) RINNOVO
Il rinnovo immediato dei contratti collettivi per il personale pubblico dipendente, coerente con le voci risarcitorie ed indennitarie richieste. Questa è la domanda giudiziale più importante poiché – sebbene non ha un immediato contenuto economico – consiste nella richiesta di emissione di ordine di rinnovo della contrattazione collettiva applicabile ad ogni docente ricorrente ed influenzerà i suoi futuri contratti anche prima del lontano rinnovo promesso dallo Stato per somme irrisorie.
Chi può aderire
L’azione giudiziaria collettiva proposta è rivolta a tutti i docenti dipendenti pubblici anche in pensione.
Chiunque ha, o ha avuto, un rapporto di lavoro di pubblico impiego dal 2010 ad oggi ha purtroppo sicuramente patito il blocco dello stipendio e quindi può aderire all’azione giudiziaria per ottenere il rinnovo del contratto e gli arretrati non percepiti.
Perchè Aderire
Sono trascorsi oltre due anni da quando la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco e fino ad oggi nulla è cambiato ed il blocco permane inesorabilmente.
Anche se la contrattazione collettiva dovesse essere sbloccata (cosa improbabile), comunque lo Stato non riconoscerebbe gli arretrati dal 2010.
Pertanto solo aderendo all’azione giudiziaria proposta i docenti dipendenti pubblici potranno beneficiare della richiesta collettivamente avanzata all’Autorità giudiziaria (il TAR Lazio Sede di Roma) di ottenimento del rinnovo e di riconoscimento in loro favore delle somme che avrebbero dovuto percepire e non hanno mai visto nelle loro buste paga da gennaio 2010 ad oggi.
Aderire ad una azione giudiziaria collettiva è opportuno e vantaggioso.
In Italia sempre meno cittadini adiscono la Giustizia da soli, se non stringentemente necessitati, poiché i tempi, i costi ed i rischi sono tutti indivisibilmente a carico di un singolo ed è una scelta che espone a ingenti costi e grandi rischi.
Con l’azione giudiziaria collettiva, invece, si dividono costi e rischi ma non si divide il vantaggio di un accoglimento con sentenza favorevole, vantaggio che verrà percepito da ogni singolo ricorrente individualmente.
Agire in giudizio collettivamente, invece, consente di suddividere, sin quasi ad azzerarli sia i costi che i rischi.
I vantaggi, invece, non verranno suddivisi con nessuno e saranno integralmente percepiti da ciascuno degli aderenti alla azione collettiva giudiziaria.
PSN per questa Azione si avvale di AGC - Azioni Giudiziarie Collettive, il Dipartimento dello Studio Legale degli avv.ti Vincenzo Rocco e Francesca Testini, Cassazionisti, tutti esperti nella individuazione e proposizione di azioni collettive giudiziarie, con comprovata esperienza in tale modalità di esercizio giurisdizionale dei diritti collettivi.
Come aderire
L’adesione al ricorso avviene mediante la compilazione e sottoscrizione dell’apposito modulo, al quale allegare la documentazione ivi indicata.
Lo Studio legale si occuperà sia della redazione e dell’invio della lettera di diffida stragiudiziale, sia dell’inserimento di ogni singolo ricorrente nel ricorso collettivo innanzi al TAR Lazio.
Stampare una copia del presente modulo unico (6 pagine)
Compilarlo con i propri dati personali e le altre informazioni richieste
Apporre la data (negli spazi indicati)
Apporre la firma ( negli spazi indicati)
Documentazione da allegare:
1. Copia fonte/retro del documento di identità
2. Copia del codice fiscale
3. Copia ultima busta paga (riferita all’anno 2017) o ultimo cedolino di servizio prima del pensionamento
4. Copia busta paga del mese di gennaio 2010 (o in assenza, la prima disponibile a partire dal 2010) o in caso di difficoltà di reperimento compilare la delega ai legali allegata al modulo di adesione
5. Copia del bonifico di adesione
Le buste paga degli ultimi 14 mesi sono scaricabili mediante l’accesso con credenziali al sito https://noipa.mef.gov.it.
Tutti i dipendenti hanno accesso online al proprio cedolino di stipendio.
Le buste paga riferite a periodi antecedenti gli ultimi quattordici mesi, devono essere richieste alla Ragioneria Territoriale dello Stato di appartenenza, che provvederà a rilasciare dei certificati stipendiali sostitutivi dei cedolini di paga veri e propri.
E' possibile reperire tutte le informazioni relative alle RAGIONERIE TERRITORIALI DELLO STATO (orari, indirizzi e recapiti telefonici, indirizzi pec per richiedere i cedolini anche online) sul sito: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/La-Ragione/RGS-sul-te/
Al fine di consentire il recupero di buste paga riferite a periodi antecedenti gli mesi, PSN-AGC ha messo a disposizione per chiunque aderisca all'azione collettiva giudiziaria un modello per delegare i legali a richiedere ed ottenere, in nome e per conto di ciascun ricorrente, dalla Ragioneria Territoriale dello Stato di appartenenza, che provvederà a rilasciare dei certificati stipendiali sostitutivi dei cedolini di paga veri e propri.
Scadenza
La scadenza per l'adesione al ricorso è fissata per il 31 ottobre 2017.
E’ opportuno e fortemente consigliato aderire presto poiché la pendenza della causa tutela i ricorrenti dipendenti pubblici da qualsiasi eventuale provvedimento del Governo.
Quanto costa
Il costo di adesione di € 100,00 (già comprensivo di aliquote di legge) per i Soci PSN (e di € 120,00 per i non soci) dovrà essere versato a mezzo bonifico allo Studio Legale, la documentazione dovrà essere spedita alla Sede PSN indicata di seguito.
Nessun altro importo verrà richiesto, né sarà dovuto, fatta eccezione per il compenso finale aggiuntivo pari al dieci per cento (oltre Iva e Cpa), dell’importo netto effettivamente recuperato a titolo di risarcimento e/o indennizzo, solo se ottenuto ed effettivamente incassato, come indicato nel contratto di conferimento di incarico.
Disporre bonifico sulle seguenti coordinate bancarie:
IBAN: IT83T0558401799000000026310
Intestazione: Vincenzo ROCCO
Importo: € 100,00 per i soci di PSN
Importo: € 120,00 per i non soci di PSN
Causale: Azione collettiva sblocco stipendi statali.
Spedire il plico per raccomandata A/R al seguente indirizzo:
PSN – Professionisti Scuola Network - Casella postale 20 - 84018 SCAFATI (SA)
Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Scheda sintetica dell'Azione Giudiziaria Collettiva AGC - PSN
PSN_AGC_Modulo_adesione.pdf | [ ] |
Scheda sintetica Azione Giudiziaria Collettiva AGC-PSN.pdf | [ ] |
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