Il nuovo anno scolastico è iniziato, come nella tradizione italiana, con uno scossone di non poco conto: il cambio del Ministro dell’Istruzione in piena estate, ma con quali conseguenze per la scuola italiana al momento non è possibile prevedere.
L’arrivo a Viale Trastevere di Lorenzo Fioramonti – che a dire il vero non è nuovo, perché già inquilino del MIUR con il “grado” di sottosegretario di Bussetti – è certamente una novità: si passa dalla politica e dagli indirizzi leghisti a quelli del M5S.
Sulla sua scrivania il Ministro ha trovato alcuni decreti – che conosce bene in quanto voluti dalla ex maggioranza giallo-verde di cui faceva parte – che riguardano i precari della scuola; decreti che parlano sia di concorsi riservati sia di concorsi ordinari, cioè di precariato, della brutta bestia della Scuola italiana, per la quale più volte l’Unione Europea ha bacchettato l’Italia per eccessivo abuso (un abuso è già un eccesso, ma noi siamo stati accusati di aver esagerato!) di contratti a termine. L’Europa ha sempre sostenuto che l’Italia, lo Stato Italiano, eccede nell’uso di contratti precari molto più che le imprese private, e questo è certamente un paradosso tutto nostrano.
Crediamo che il Ministro metterà mano a quei decreti, mettendoli in cima ai faldoni di pratiche che sicuramente giacciono sulle sue scrivanie, anche se le prime dichiarazioni del neo Ministro stanno facendo storcere il naso a tanti :
“C’è il decreto salva precari che era stato approvato salvo intese a cui sto rimettendo mano adesso per fare in modo che vengano rispettate sia le rivendicazioni di precari e sindacati sia le garanzie di trasparenza e di merito nel percorso di selezione e quindi entrare nei prossimi mesi in una approvazione definitiva e preparare i concorsi per il 2020″.
Dichiarazione al Corriere della Sera: “Martedì incontrerò i sindacati: bisogna mettere mano al decreto “salva-precari”. I 55 mila posti dei concorsi saranno divisi a metà tra precari e neo laureati. Inserirò elementi di selettività, così come per i Pas (percorsi abilitanti speciali). L’anzianità sarà valutata molto, ma ci deve essere una selettività appropriata”
Un discorso serio che, speriamo e siamo certi, non sarà affrontato ideologicamente, ma con la concretezza che un Ministro della Repubblica deve dimostrare per sensibilità istituzionale e per l’amore che deve nutrire per la sua gente.
Si mormora che, prima dell’avvio del nuovo Governo, qualcuno abbia voluto bloccare i decreti salva-precari perché sembra che nella nuova maggioranza giallo-rossa ci siano componenti trasversali – parti del M5S e parti del PD – che non intendano in alcun modo avviare una stagione salva-precari, ma utilizzando solamente il canale delle procedure ordinarie. I precari – è opportuno ricordare – sono quei docenti, e spesso anche personale Ata, che reggono la Scuola Italiana; è grazie ai precari se anche l’anno scolastico 2019/2020 potrà iniziare e continuare, perché saranno i precari ad andare a ricoprire le tante cattedre lasciate libere o a farsi carico delle attività amministrative e ausiliari.
Intanto, auguriamo buon anno scolastico a tutti, anche ai precari, e buon anno scolastico e buon lavoro al Ministro Fioramonti.
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