Con la pubblicazione della bozza del decreto per l'attivazione del concorso e delle Tabelle di valutazione dei titoli, l'ispettore del Miur, il dott. Max Bruschi, è intervenuto sulla sua pagina fb con un post commentando il testo ora all'attenzione del CSPI e la tabella di valutazione dei titoli definendola "equilibrata e chiara" ma auspicando un tetto alla valutazione del servizio. Positivo l'aver contemplato nelle prove (otto quesiti) gli aspetti "disciplinari, culturali e professionali". Fa infine presente che sarà fondamentalestabilire i criteri di nomina delle commissioni.
Questo il suo intervento:
"...Con beneficio di inventario (esperienza insegna che, sino all'ultimo, le cose possono cambiare), provo a fare alcuni commenti.
Sulla tabella titoli, mi sembra ben equilibrata. L'aver specificato i titoli di accesso, dividendoli per le procedure, e aver individuato alcuni titoli specificamente valutabili, evita parecchie incertezze e difformità. Per cui, la tabella appare decisamente più chiara.
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Quanto all'equilibrio complessivo, si privilegiano i "titoli forti" (abilitazioni con procedure selettive, dottorato di ricerca, certificazioni linguistiche di almeno livello C1). Particolarmente soddisfatto dall'inserimento della pluralità di valutazione dei titoli "Pizzigoni, Montessori, Agazzi", che sono diversi, e del fatto che, finalmente, l'abilitazione SSIS/TFA sia valutata, nel caso di abilitazioni di ambito, per ciascuna delle classi di concorso e non più con un meccanismo invero cervellotico di "scelta" da parte del candidato. Quanto ai titoli di servizio, anche in questo caso mi sembra si sia raggiunto un buon equilibrio. Unico possibile appunto, non aver indicato un "tetto" può creare qualche paradosso. Indirettamente, infatti, la valutazione del servizio potrebbe in tal modo "riempire" eventuali "falle" nei titoli di accesso. Forse sarebbe il caso, per lo meno, di porre un tetto a 10 punti, in modo da evitare possibili profili di fastidioso contenzioso, visto che il tetto di 10 punti è invece previsto per tutti gli altri titoli.
Quanto alle prove di accesso, si privilegerebbe, continuando la "linea Profumo", anche la capacità di sintesi. Fortunatamente, scompare il limite delle "righe", che risultava invero un poco stravagante, e nelle prove (otto quesiti) sono contemplati gli aspetti "disciplinari, culturali e professionali". La rilevanza della lingua straniera (una a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco, con l'eccezione delle procedure "monolingua" per le classi di concorso di lingua straniera e dell'inglese obbligatorio alla primaria) è nel solco dei concorsi pubblici. Mi fa peraltro piacere che, nella scuola primaria, la prova orale di inglese contempli anche gli aspetti di didattica della lingua, cosa che rappresenta una ottima innovazione.
Naturalmente, decisivi saranno i criteri di nomina delle commissioni. Perché quello è, a mio avviso, uno degli snodi fondamentali."
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