Ricorso al CDS e Sentenze Tar per ammessi con riserva al concorso

annaroc ha scritto: Ciao a tutti,
Ho partecipato al concorso docenti, in possesso di tutti i titoli previsti dal bando e superando tutte le prove.
Non ho avuto l'immissione in ruolo a causa di due concorrenti ammessi con riserva, perché non abilitati e laureati dopo il termine previsto dal bando, che mi precedono in graduatoria e per i quali sono stati accantonati i posti in attesa che il TAR entri nel merito ed emetta la sentenza.
Ho appreso che il Consiglio di Stato si è espresso negativamente per tale tipologia di riserva mentre il Tar si è espresso positivamente.
E' possibile che il TAR ed il Consiglio di Stato si esprimano in modo diametralmente opposto su questioni identiche? Nel caso in cui il TAR dovesse pronunciarsi a favore degli ammessi con riserva che mi precedono nella graduatoria di merito è possibile rivolgersi al Consiglio di Stato( che si è già espresso negativamente riguardo alla questione dei laureati oltre il termine e privi di abilitazione) per far ribaltare la sentenza del TAR? Spero che possiate chiarire i miei dubbi ed indicarmi la strada per far valere i miei diritti. Grazie.

Certo che si ! Esiste il principio del doppio grado di giurisdizione, la l. n. 1034/1971 ha disciplinato, come mezzo ordinario di impugnazione delle sentenze emesse dai Tribunali amministrativi regionali (TAR), l’appello al Consiglio di Stato (o, relativamente alla Sicilia, al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana), quale mezzo di riesame integrale della controversia decisa in primo grado.
L’appello consente alla parte parte soccombente o controinteressata di far valere, oltre agli errori e ai vizi, anche l’ingiustizia della sentenza impugnata. L’appello è caratterizzato dall’effetto devolutivo, cioè dalla possibilità di riproporre l’intera controversia dinanzi al giudice di secondo grado, che ha i medesimi poteri di cognizione e di decisione del primo giudice, e dal divieto dello ius novorum, essendo inammissibili censure nuove rispetto ai motivi di ricorso già dedotti dinanzi al TAR.
Il divieto di ius novorum in appello, si fonda sul principio generale del doppio grado di giudizio, in base al quale l'oggetto della controversia deve restare identico nei due gradi, costituendo l'appello non già un nuovo giudizio bensì un'ulteriore fase del medesimo processo.
E' per questo che la citata norma fa divieto di proporre (oltrechè domande) eccezioni nuove, a meno che quest'ultime non siano rilevabili anche d'ufficio.
Ovviamente ciò non significa che i giudici in secondo grado non possano sentenziare in modo differente arrivando a conclusioni opposte rispetto al primo grado.
Pertanto si può proporre appello al CDS sia singolarmente che collettivamente per far valere le proprie ragioni

si al momento ci sono state, proprio in questo inizio anno al Tar Lazio e al Tar del Trentino a fine anno scorso