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Incontro al MiurCome già annunciato in un precedente comunicato, si è svolto ieri il primo di una serie di incontri  in programma tra la neo Ministra Valeria Fedeli e i rappresentanti delle OO.SS di Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda-Unams; insieme a loro Giorgio Rembado, presidente dell’Anp,l'Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola.

In programma per le prossime settimane, ulteriori incontri che vedranno il coinvolgimento anche dei principali protagonisti della scuola ovvero studenti, rappresentanti di ricerca ed università ed ovviamente l' associazioni dei docenti.

Onorata di ricoprire un ruolo così importante per il Paese -aveva dichiarato la neo Ministra all'indomani del nuovo incarico- lavorerò per una scuola di tutte e di tutti.

La scuola è il luogo dove si costruisce il futuro dell'Italia, è una responsabilità che cercherò di assolvere con impegno e dedizione, ascoltando e coinvolgendo le migliori forze di quel mondo: gli studenti, i genitori, i lavoratori ed i loro rappresentanti.

 “Dopo aver letto con attenzione i dossier che mi sono stati lasciati da chi mi ha preceduta – ha dichiarato la Ministra - è per me essenziale incontrare e ascoltare i rappresentanti dei mondi di riferimento del nostro Ministero per poter non solo rispondere alle esigenze dettate dall’ordinaria e quotidiana amministrazione, ma anche tracciare la rotta e il lavoro dei prossimi mesi”.

Vediamo i pareri dei sindacalisti chiamati al confronto, d'accordo all'unanimità nel dichiarare che il tutto si è svolto in un clima molto sereno e positivo.

Da Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl, è arrivata la richiesta di“operare in modo da rassicurare il personale scolastico dopo lunghi mesi vissuti in un clima surriscaldato a causa dalle novità negative introdotte dalla legge 107 e anche dalle ultime leggi di stabilità, con un avvio di anno scolastico segnato come non mai da difficoltà e disfunzioni di vario genere. Nello specifico si chiede di arrivare alla sottoscrizione di un contratto sulla mobilità che sani le storture più evidenti di una procedura farraginosa, con la quale si sono colti fin troppo bene gli effetti penalizzanti per il personale, mentre sono rimasti del tutto vaghi, se non incomprensibili, i presunti vantaggi per le scuole. E' indispensabile, inoltre, ripristinare un clima concreto e di fiducia anche con le famiglie, per un reale e tranquillo scambio tra la scuola e i suoi utenti in un sistema che vogliamo continui a reggersi su principi di collegialità, cooperazione e condivisione, fattori indispensabili per assicurare un’offerta formativa di qualità. Risulta necessario l'avvio di ulteriori approfondimenti in merito alle deleghe previste dalla legge 107, a partire da quella sul reclutamento che assume per i contenuti specifici una particolare importanza per i precari in attesa di risposte. Infine si è posta l'attenzione sui contratti pubblici al fine di garantire (post Intesa firmata lo scorso 30 novembre) un rinnovo atteso ormai da anni, essenziale e fondamentale per la qualità del lavoro di tutto il personale scolastico; pertanto si è chiesto  di procedere speditamente nel solco dell’Intesa, sollecitando al più presto l’emanazione dell’Atto di Indirizzo propedeutico all’inizio della vera e propria tornata contrattuale.

Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, ha sottolineato la posizione del sindacato in merito a tre tematiche:

Altre due questioni che hanno estrema urgenza riguardano il precariato ed il personale ATA.

Il Segretario Generale Snals-Confsal Marco Paolo Nigi, ha portato l'attenzione su alcuni aspetti tra cui la necessità:

Per Pino Turi, segretario della Uil scuola: è il contratto che deve modificare gli errori della legge. Abbiamo un accordo con il Governo per questo. Partiamo da qui.

Un incontro franco, durato una mezz’ora. Il sindacato ha delineato un metodo di lavoro all’insegna della correttezza e della disponibilità, concordato con il ministro, ben orientato e determinato a risolvere concretamente i problemi. Turi ha espresso la volontà di ricucire un rapporto positivo con il mondo della scuola. Mobilità (chiamata diretta), utilizzo del salario accessorio (bonus docenti), valutazione del personale docente e dirigente, formazione: sono le materie che la legge ha sottratto alla contrattazione e ad essa vanno ricondotte. Riguardano tutti i lavoratori della scuola: dirigenti; docenti; personale ATA che rappresentano l’elemento costitutivo della scuola dell’autonomia. Bisogna ristabilire gli equilibri dei rapporti decisionali, in funzione delle norme costituzionali, tra organi monocratici e organi collegiali della scuola. Questo è il nucleo della questione. Il contratto deve agire su questi temi che hanno ricadute sul lavoro delle persone e riflessi diretti sull’efficienza del sistema scolastico. Riguardo poi all’attuazione delle deleghe previste dalla legge 107, attraverso sinergie, condivisioni ed anche una eventuale proroga dei termini, si potranno individuare gli strumenti utili per la soluzione dei problemi aperti, come quello del reclutamento che resta l’obiettivo fallito della legge stessa.

Il coordinatore nazionale di Gilda Unams, Rino Di Meglio, ha fortemente ribadito la sua contrarietà alla Buona Scuola chiedendone l´abrogazione. In particolar modo, alla vigilia dell'incontro Di Meglio ha dichiarato che avrebbe portato all´attenzione del neo ministro Fedeli alcune richieste  che puntano all´abolizione dei due pilastri della riforma: chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici e titolarità su ambiti; a ciò si aggiunge il trasferimento al Comitato di valutazione delle risorse del bonus per il merito e la rimodulazione dell´alternanza scuola/lavoro, perché riteniamo che 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei siano un tetto troppo rigido e che le scuole debbano invece essere lasciate libere di decidere autonomamente la quantità di tempo da dedicare all´Asl. Infine risanare l´ingiustizia di cui cui sono vittime alcune categorie di insegnanti, fra cui quelli della scuola dell´infanzia e il personale educativo esclusi dal piano di assunzioni realizzato dalla riforma".

Un commento a caldo arriva anche dal Presidente Anief, Marcello Pacifico, riconfermato alla guida del giovane sindacato fino al 2020,  lo scorso 18 dicembre:“L’avvio, oggi, del lavoro e delle consultazioni del nuovo ministro dell’Istruzione con i sindacati rappresentativi deve costituire un motivo di svolta per le sorti della scuola: l’amministrazione prenda atto del gap enorme che si è venuto a determinare tra chi opera nelle aule scolastiche, a stretto contatto con otto milioni di alunni, e chi decide nel chiuso delle stanze di Viale Trastevere. Servono dei cambiamenti importanti e noi siamo pronti a collaborare”.

In ogni caso la linea del sindacato è chiara:la nostra azione si muoverà per il raggiungimento di alcuni obiettivi tra cui  la volontà di riaprire le Graduatorie a esaurimento a tutti i docenti abilitati; cancellare le peculiarità lesive contenute nella “Buona Scuola”; riconoscere da subito e integralmente il servizio pre-ruolo, equiparare i diritti del personale di ruolo a quello precario; abolire il vincolo di permanenza per un triennio nella provincia di immissione in ruolo; riconoscere un ruolo attivo al sindacato attraverso l'impegno associativo. Sulle GaE si è generata un'evidente disparità di trattamento tra docenti spesso in possesso del medesimo titolo abilitante e la congenita precarizzazione del personale della scuola abilitato cui viene precluso uno dei due canali di accesso ai ruoli nella scuola pubblica. Sulla Legge 107/15, riteniamo di possedere le conoscenze utili a porci come interlocutore attento al rispetto dei principi di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione nonché del principio di imparzialità nel settore pubblico e, anche sul resto, possiamo dire la nostra .

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