miurUna nota del ministero a firma del Capo dipartimento  istruzione dott. Max BruschiPiani Educativi Individualizzati e inclusione”, evidenzia la necessità di riunire i GLO ( Gruppi di Lavoro Operativo per l’inclusione scolastica) nelle istituzioni scolastiche, dove ancora non si sia provveduto, possibilmente entro il 30 giugno, al fine di stendere la relazione finale del PEI, che dovrà motivare e contenere indicazioni in ordine alla richiesta di conferma o modificazione delle ore di sostengo. Una nota che ribadisce quanto già previsto dal Decreto n. 66/2017 (Decreto inclusione),riguardo alla stesura del PEI “provvisorio” in ordine alla richiesta di conferma o modificazione delle ore di sostegno (articolo 7, comma 2, lettera g). Richiesta che tiene conto “delle risorse didattiche, strumentali, strutturali presenti nella scuola, nonché della presenza di altre misure di sostegno”, nelle more dell’attuazione degli strumenti previsti dal Decreto inclusione.

Nella nota si fa presente che durante l’emergenza Covid-19, sebbene ci sia stata la possibilità di fare dei collegamenti in modalità remota, ci si possa essere trovati nell’impossibilità di riunire i GLO durante il secondo quadrimestre, per l’aggiornamento e la verifica dei PEI.

Nella nota si sottolinea l’importanza del Pei non quale mero adempimento amministrativo e formale ma quale strumento cardine per poter attuare l’inclusione scolastica e seguire l’ter del percorso didattico che accompagna l’alunno diversamente abile, la cui revisione periodica è essenziale non solo per analizzare i progressi in itinere ma anche per  fornire all’Amministrazione la necessaria contezza del fabbisogno di risorse professionali al fine di poter assicurare , per il prossimo anno, gli interventi di sostegno didattico.  

Qui la nota Miur emanata

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Altra considerazione fatta da Bruschi nella nota è che: non va trascurata “la questione della “risocializzazione” scolastica, perché questi mesi hanno avuto, inevitabilmente, un impatto sulle relazioni dei gruppi classe, tanto più delicato quanto più coinvolge un ambiente di apprendimento ove sono presenti effettive fragilità. Ed è anche questa considerazione che mi porta a sottolineare l’esigenza del migliore coinvolgimento delle famiglie. Prima ancora dell’obbligo normativo, che non può essere disatteso, sussiste un obbligo professionale e didattico su tale aspetto.

Viene poi fatto un invito ad osservare anche gli  gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento o con altri bisogni educativi speciali in possesso di un Piano Didattico Personalizzato (PDP),per i quali non è previsto l’insegnante di sostegno , ma che è importante monitorare e fare un’attenta analisi al fine di  completare la progettazione educativo-didattica e la verifica degli apprendimenti, nella prospettiva della pianificazione dei tempi di svolgimento delle strategie didattiche e organizzative per il prossimo anno scolastico, sempre in raccordo con gli strumenti didattici previsti dall’OM 11/2020.

“Non va dimenticato come il paradigma dell’inclusione è che “le scuole dovrebbero accogliere tutti i bambini indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, intellettuali, sociali, emotive, linguistiche o di altro tipo” (framework Dichiarazione di Salamanca 1994); che “l’obiettivo della scuola … è di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale” attraverso “percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno”; che le comunità educanti devono “saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate” (Indicazioni nazionali 2012)” scrive Bruschi nella nota, sottolineando come il successo formativo di un alunno non sia collegato a una “certificazione” o a una pianificazione codificata, ma ad una esplicita realizzazione   di diritto allo studio per tutti.

Bruschi conclude la nota facendo sapere  che l’amministrazione in questi giorni è impegnata a dare piena attuazione al Decreto inclusione, ricordiamo inoltre che lo scorso 11 giugno la ministra Azzolina si è riunita in  videoconferenza con l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica e ha comunicato che il  Ministero “sta definendo il modello nazionale di PEI (Piano Educativo Individualizzato), documento molto atteso che sarà pronto in tempo per il nuovo anno scolastico” ribadendo che il nuovo anno scolastico sarà caratterizzato dalla  massima priorità alle esigenze degli studenti con disabilità “L’amministrazione scolastica lavorerà affinché fin dal primo giorno possano esserci tutti gli insegnanti. E chiederemo ai dirigenti scolastici di metterli al centro delle scelte che faranno per la ripresa, sia da un punto di vista logistico che didattico”.

La nota “Piani Educativi Individualizzati e inclusione”, è stata ben accolta dalla FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e dalle associazioni aderenti, tra cui l'Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e dai componenti del gruppo sull'inclusione scolastica che si sono impegnati in questi ultimi mesi con convinzione ed umiltà affinché il ministero assicurasse la sua attenzione all’ inclusione scolastica delle persone con disabilità.