Chiuse ieri le tre giornate di lavori sulla Scuola Digitale alla Reggia di Caserta. Workshop, laboratori, dibattiti si sono susseguiti nello splendido scenario casertano tra docenti innovatori, studenti e visitatori per fare un bilancio del primo anno del Piano Scuola Digitale.
“Questo è stato un anno molto operoso, abbiamo trasformato un apparentemente arido comma di legge in architettura formativa di un Paese. È la piena attuazione di quello che io ritengo sia uno dei pilastri della Buona Scuola, che lascerà l’eredità più importante nel nostro sistema di istruzione: il ripensamento del modello educativo”. Sono 100 i milioni stanziati per attuare il piano nel suo secondo anno di attuazione al fine di favorire "il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti”.
style="text-align: justify;">“Ogni studente imparerà a programmare: dal prossimo anno tutte le scuole primarie avranno la possibilità di fare 60 ore all’anno di coding.
Queste sono solo alcune tra le emergenze strutturali dei nostri edifici, poi ci sono quelle che scopriamo post-sisma...
Sono convinta che ciascun docente potrebbe aggiungere al mio elenco di necessità tecnico-strutturali della sua scuola, almeno altrettante esigenze formative.
Il coding ci piace tanto, anzi tantissimo, lo facciamo, ma a veder concentrare tanta attenzione solo su un tema è come voler preparare Cenrentola al ballo armandosi solo di smalto.
Certo, da una parte si deve pure iniziare la "trasformazione", quindi da dove sarebbe meglio?
Beh, magari non calando 60 ore obbligatorie dall'alto, magari formando prima i docenti o ascoltandone le esigenze formative; ma anche si potrebbero mettere in luce i bisogni dei ragazzi che possono variare nei vari contesti di riferimento (socioculturali, geografici...)
Insomma per una volta, per stabilire ciò che occorre alla " popolazione dei giovani italiani tra 10 anni", si potrebbe chiedere prima a chi, questi GIOVANI ITALIANI li vede tutti i giorni: i DOCENTI!
Forse si scoprirebbe che la formula non è giusta per tutti o magari lo è per moltissimi, forse lo è per tanti ma non è prioritaria in certi contesti...
Insomma se ci interpellassero, per una volta, questa si che sarebbe una magia!
Per ora è il solito BIBIDI BOBIDI BUUUuuuuuuuu al Miur!
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